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Il barbiere, ossia la professione del chirurgo, del dentista, dell’ortopedico…

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Un tempo il barbiere aveva compiti molto diversi rispetto a oggi. Dal dodicesimo secolo infatti, la pratica della chirurgia venne regolamentata ed affidata ai barbieri che nel corso del tempo avevano raggiunto un buon livello di competenza pratica. Su indicazione del medico si dedicavano alle cure più svariate. Ad esempio le fratture, i salassi, le medicazioni e le estrazioni dentarie. La Repubblica Veneta istituì la Corporazione dei Barbieri nel 1271 e questa era distinta in otto Colonnelli.

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Una miniatura dal “Trattato di chirurgia” – inizi del XIV secolo, British Library, Londra

Barbitonsori – Barbieri che si limitavano a tagliare barba e capelli.

Conzaossi – Specializzati nella cura delle fratture e della sistemazione delle lussazioni.

Norsini – Che curavano le ernie e gli organi genitali (il termine norsino potrebbe derivare dagli abitanti di Norcia).

Barbieri cavadenti – Barbieri dentisti.

Stueri – I luoghi riscaldati dalle “stue” (stufe) si usavano come bagni; qui i “barbieri” curavano ed estirpavano i calli.

Braghieri – Erano specializzati in fasciature per ernie e castravano gli animali.

Parrucchieri – Producevano le parrucche (aggregati dal 1435 ma in seguito staccati).

Barbieri chirurghi – Curavano le piccole ferite ed affrontavano anche gli interventi più impegnativi, seguendo le istruzioni di un medico. Nei conventi, allo scopo di eliminare gli umori venosi e quello di abbassare la pressione, i monaci venivano sottoposti a salasso quattro volte all’anno da un fratello addetto o dal barbiere.

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Strumenti chirurgici antichi

La formazione del barbiere chirurgo

L’apprendistato nell’arte dei barbieri si poteva iniziare dall’età di dodici anni. Poi erano obbligatori cinque anni di garzonato e due di lavoranzia. I barbieri furono obbligati a seguire delle lezioni di anatomia e delle dissezioni sui cadaveri. Grazie alla loro destrezza nel maneggiare rasoi e bisturi, venivano chiamati dai medici per gli interventi chirurgici. Dal 1730 i barbieri chirurghi si divisero dall’arte dei barbieri e nel 1790 ottennero di esercitare legalmente l’attività medica dopo aver sostenuto un esame presso il “Colegio dei Cirologi” (chirurghi). Per ottenere la licenza di chirurgo, dovevano superare un esame di lettura e scrittura.

La normativa

La mariegola dei barbieri veneziani (libro della madre regola che ogni corporazione si dotava) risale al 1270 ed è ora conservata presso l’Archivio di Stato di Venezia. Nel 1281 venne proibito ai chirurghi di esercitare, senza prima aver appreso gli obblighi verso alcune magistrature. Appena prestato il soccorso ad un ammalato erano obbligati a notificare la prestazione ai medici iscritti alla Tessera del Collegio e con uno di questi dovevano continuare la cura. Chi non s’atteneva a tale prescrizione, incorreva nella pena di non poter più esercitare in Venezia.

Tra le norme più rigide a cui i barbieri dovevano ottemperare, si evidenzia quella che poneva il divieto di radere la barba ai clienti di domenica e a Natale, a meno che non si trattasse di persone ammalate. Era proibito adoperare il rasoio utilizzato prima per un ammalato. Degna di nota, è la legge del  16 maggio 1461 che imponeva a medici ed ai barbieri che fossero chiamati a curare maschi o femmine in “partem posteriorem confractam per sodomiam”, di svelarne l’identità al Consiglio dei X entro tre giorni dalla loro prestazione.

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Un barbiere effettua un taglio cesareo

Dalla bottega alle navi

Nel secolo XIV si concesse ai barbieri di tenere aperte le botteghe anche nelle ore notturne e vennero esonerati dalla legge che vietava di tenere fuochi accesi a Rialto. Si ritiene che la ragione fosse dettata dal fatto che durante il servizio notturno accadevano più facilmente fatti belligeranti o criminosi. Per impedire l’esercizio abusivo della chirurgia, il 9 dicembre 1596 la scuola dei barbieri deliberò che nessun barbiere potesse esercitare se prima non avesse fatto un tirocinio di quattro anni alle dipendenze di un maestro barbiere scelto dalla scuola, pagando a questo la “benintrada” di nove ducati, sotto la penalità di cinquanta lire a chi trasgrediva. Gli stessi Provveditori alla Sanità ricorrevano all’aiuto dei barbieri nei casi di epidemie. Altra antica consuetudine veneziana era quella di chiamarli a prestare servizio in qualità di medici sulle navi della Repubblica.

Il barbiere, ossia la professione del chirurgo, del dentista, dell’ortopedico… ultima modifica: 2017-05-09T14:27:28+02:00 da Franco Corè

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