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STORIA

Il doge Marino Faliero: storia e leggenda del doge più famoso (e meno amato) di Venezia

La sua storia ha affascinato pittori, compositori e poeti. Unico doge della repubblica di Venezia a essere accusato di alto tradimento, Marino, o meglio Marin, Faliero, fu decapitato insieme agli altri cospiratori nel 1355. Aveva quasi 80 anni e aveva ricoperto la carica di doge solo per pochi mesi. Nonostante questo, il doge Marino Faliero è sicuramente il più famoso amministratore di Venezia. E proprio per aver fatto una fine così cruenta. Una fine mai più condivisa da nessuno dei suoi successori.

doge marino faliero

Uno dei pochi ritratti che si conservano del doge Marino Faliero. Come si vede era già molto anziano quando fu eletto.

Il doge Marino Faliero: una moglie troppo bella?

Attorno agli ultimi mesi di vita di Faliero e in particolare attorno alle circostanze che lo avrebbero portato a tradire la Repubblica ci sono varie storie, più volte raccontate e modificate. La più bella e suggestiva narra di un giovane e arrogante gentiluomo (altri non era che il futuro doge Michele Steno) invitato a cena dal doge in un banchetto in periodo di Quaresima. Il giovane si ubriacò a tal punto che fu buttato fuori. Non prima però di aver lasciato un biglietto molto offensivo, che recitava: la bella moglie del doge, altri la gode, ma lui la mantiene. In questo modo insultava non solo la giovane moglie di Faliero, ma anche lui e in modo da colpirne l’onore.

La punizione stabilita per questo insolente (pare fosse stato condannato a un mese di carcere, qualche frustata e un a multa) sembrò troppo lieve a Faliero. Per questo motivo avrebbe deciso di organizzare un complotto per distruggere la nobiltà veneziana di cui tale personaggio era l’esempio più squallido, e instaurare una Signoria.

doge marino faliero

La sala delle torture a Palazzo Ducale

Il doge Marino Faliero: il desiderio di potere

In realtà, le cose andarono molto diversamente. In tutta Italia si stava assistendo a una graduale trasformazione delle repubbliche e dei comuni medievali in sigonorie. Quelle che avrebbero poi caratterizzato il periodo rinascimentale. Faliero rappresenta quindi non certo un marito cornuto o anche solo insultato, ma un esempio chiarissimo di questo processo.

Faliero fu eletto doge ormai vecchio (anzi, per gli standard dell’epoca molto anziano), a 76 anni. Era uno degli uomini più ricchi e potenti della città, dove aveva ricoperto diverse cariche, come membro del Consiglio dei Dieci che si occupava di garantire la sicurezza di Venezia, comandante delle forze di terra e di mare e governatore delle province. L’ultimo suo incarico lo aveva portato ad Avignone, come ambasciatore alla corte (in quel periodo lontana da Roma) del Papa.

Di lui sono rimaste testimonianze di un carattere duro, facile all’ira. Si racconta per esempio che una volta osò persino dare uno schiaffo a un vescovo arrivato tardi a una processione.

doge Marino Faliero

La scala dei giganti, sulla quale il doge venne giustiziato

Il doge Marino Faliero: la verità

Stando alle fonti più accreditate, il tradimento e il complotto di Faliero nascono da precise circostanze. Poco dopo essersi insediato c’era stata la decisione di limitare – e di molto – i poteri del doge. Nel frattempo l’aristocrazia cittadina continuava ad accumulare sempre più potere nelle proprie mani. Ce n’è abbastanza per capire perché si sviluppò la congiura.

Cosa avvenne esattamente? Il piano era questo. Gli uomini del doge avrebbero messo in giro delle voci che davano per imminente un attacco dell’arcinemico di Venezia, Genova, in modo da giustificare la presenza di una banda armata in città. La banda avrebbe dovuto essere guidata da un membro della sua famiglia. Nella confusione del momento, però, al posto di proteggere il doge, avrebbe catturato e ucciso tutti i nobili su cui avrebbe potuto mettere le mani. Quindi avrebbe dichiarato Faliero Principe di Venezia.

Nulla di tutto questo accadde però. Il Consiglio dei Dieci venne a conoscenza della congiura, organizzò in fretta una difesa e catturò tutti i partecipanti. Questi furono subito impiccati di fronte alle finistre del palazzo Ducale. Faliero stesso fu preso, ammise le sue colpe e fu decapitato. Il cadavere, come si usava in questi casi, fu esposto al pubblico come ammonimento. Poi sepolto in una tomba senza nome.

doge marino faliero

Al posto del suo ritratto al Palazzo Ducale, insieme a quello di tutti gli altri doge, c’è un drappo nero. Sopra la scritta: questo è il posto di Marino Faliero, decapitato per i (suoi) crimini.

Il doge Marino Faliero: dalla storia all’arte

Vale la pena visitare la sala del Maggior Consiglio del Palazzo Ducale a Venezia. Non solo per il suo ruolo e la sua importanza nella storia della città o per la bellezza dell’architettura. Ma anche per guardare la serie dei ritratti che vi sono esposti. L’unico doge di cui non è possibile scoprire che viso avesse è Faliero. Al posto del ritratto c’è infatti dipinto un drappo nero. Sopra una scritta che spiega come sia stato decapitato per alto tradimento.

Come è facile aspettarsi, si tratta di un tentativo di rimozione dalla memoria di un personaggio scomodo (scomodo per lo meno per la Repubblica di Venezia). Tentativo che ha però avuto l’effetto opposto. Faliero è diventato il doge più noto di tutta la storia cittadina, oltre a essere stato scelto come protagonista di diverse opere d’arte. Sia Delacroix, sia Hayes ne ritrassero l’esecuzione nei loro quadri. Lord Byron invece scrisse una tragedia sulla sua storia e Donizetti un’opera lirica.

Il doge Marino Faliero: storia e leggenda del doge più famoso (e meno amato) di Venezia ultima modifica: 2017-03-11T15:04:26+01:00 da Giulia Gagliardi

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