Bourdeto, è un piatto tipico dell’isola greca di Corfù. Racconta la storia dell’Odissea, mi dicono. A essere sincero, appena l’ho visto sul tavolo mi sono chiesto cosa c’entrasse quel pesce con Venezia e con l’Odissea. Le immagini epiche che tutti noi abbiamo in mente poco hanno a che vedere con un piatto a base di pesce, cerco di giustificarmi. Se poi quel pesce è anche uno scorfano, più buono da mangiare che bello da vedere, il parallelismo è ancora più complesso.
L’unica soluzione è indagare: perché il bourdeto è così pieno di significati? Per prima cosa mi raccontano che lo scorfano (o la gallinella di mare) con cui è fatto il bourdeto, sono tipici del mediterraneo meridionale. Va bene, penso, fin qui tutto bene ma Venezia? E l’Odissea?
Esattamente come accade qui in laguna: le cipolle sono la risposta. Saranno mica tipiche della Grecia le cipolle? No, il saor è un piatto del nord, il fiore all’occhiello della cucina veneziana, e la Serenissima a Corfù ci ha lasciato tracce, storia e una buona fetta di cuore. Il piatto che ho davanti è una sintesi dell’amore tra le isole della Grecia e Venezia.
Il bourdeto dell’isola di Antinoo
“Narrami, o Musa, dell’uomo dall’agile mente, che tanto vagò, dopo che distrusse la sacra città di Troia”, scriveva Omero. Proprio a Corfù il buon Odisseo racconta presso la corte dei Feaci la sua storia, regalandola alla mitologia che costruirà le basi della cultura occidentale. L’ospitalità, la xenia, era sacra per i greci, tanto da convincere Antinoo, il re dell’isola, a ospitare l’eroe sfidando l’ira di Poseidone.
Quel piatto, ottimo, che all’inizio guardavo con semplice curiosità gastronomica, racconta la fratellanza tra i popoli del mediterraneo, un sincretismo veneto – ellenico degno di un trattato di etnostoria. Il bourdeto fa parte di quel patrimonio culturale intangibile che negli anni si è perso a Venezia ma che qualcuno sta cercando di recuperare per ricostruire una storia comune dei popoli che si affacciano su quello che i romani chiamavano mare nostrum.
MedTaste – Piccola Odissea tra i sapori mediterranei
Come Odisseo ha vagato lungo le coste del Mediterraneo dall’Asia minore allo stretto di Gibilterra, c’è chi ha deciso di ripercorrerne le gesta attraverso la cucina. MedTaste – Piccola Odissea tra i sapori mediterranei è una pilot action del network euro-mediterraneo European Silk Road. Ideatore e gestore del progetto è Marco Polo System G.E.I.E. (gruppo europeo di interesse economico). Il progetto annovera tra i partner Assonautica Italiana, il Forum internazionale delle Camere di Commercio Adriatico-Ioniche, i Comuni greci di Corfù, Monemvasià e Pylos, e la Lega Italiana dei Diritti dell’Uomo.
Il progetto è legato all’incontro con la cuoca corfiota Marina Beska, titolare della taverna più antica dell’isola greca e custode di un sapere culinario secolare. Il potere conviviale della tavola imbandita in diverse località della Grecia e d’Italia, unito alla passione per la letteratura e per la riscoperta delle radici comuni, ha disegnato qualcosa di cui sentiremo parlare. I progetti del network European Silk Road portano linfa preziosissima nelle vene di una Venezia che troppo spesso dimentica la bellezza della propria storia, base della sua millenaria apertura culturale.