Marco Polo e la moglie cinese
Marco Polo trascorse 17 anni alla corte di Kublai Khan, il nipote del più noto Gengis Khan. Fu lì che si innamorò di una delle figlie dell’imperatore, la bella Hao Dong. La storia narra di come il giovane esploratore sentì cantare la principessa mentre era sul balcone della sua camera da letto. Subito ne fu innamorato. Il rapporto d’amore tra i due durò per anni alla corte del Khan. Quando Marco tornò a Venezia, Hao Dong lo seguì lasciando per sempre il suo Kathay. A Venezia la principessa non ebbe però vita facile. Sia per le sue diversità fisiche, ma anche per l’unione non cristiana con Marco. La principessa visse a Venezia quasi come una segregata, visto che tanto il popolo, quanto la chiesa non la vedevano di buon occhio. Il suo unico svago era quello di cantare con la sua dolce voce.
Una scena dal “Marco Polo” prodotto da Netflix
La prigionia e la tragedia
Nel 1298 Marco Polo venne catturato dai Genovesi. Una delle sorelle del mercante raccontò a Hao Dong che il compagno l’aveva perso per sempre. Per il dolore, la principessa si lanciò da una finestra e diede così fine alla sua triste permanenza in una terra così lontana dalla sua. Si dice che dalla Corte Seconda del Milion sia possa udire una voce melodiosa. Talvolta, una tenue figura volteggia dalle alte finestre della corte, con una piccola fiammella azzurra tra le mani.
La corte del Milion
Leggenda e realtà
Della moglie cinese di Marco Polo non esiste documentazione certa. Tuttavia nel 1998, durante i lavori di ristrutturazione delle fondazioni del Teatro Malibran, costruito sul luogo della casa di Marco Polo distrutta da un incendio nel 1597, furono ritrovati dei resti umani appartenenti ad una donna asiatica. Con gli antichi resti emerse anche un corredo di oggetti orientali, compreso un diadema imperiale che reca lo stemma di Kublai Khan, imperatore della Cina nel tardo 1200.
