Il vetro di Murano: tra innovazione e difficoltà
Il vetro di Murano, come si sa, è una delle eccellenze del territorio lagunare. Delle 260 imprese vetrarie attive in Italia ben 150 sono localizzate sull’isola. La grande tradizione di tecniche e materiali è stata per secoli tutelata da questo spazio chiuso e protetto. Oggi però si trova sempre più a rischio. I motivi sono diversi. La crisi, la concorrenza sleale (principalmente cinese), la contraffazione. Sebbene la situazione per il vetro di Murano sia difficile, le antiche vetrerie resistono. Cercano con l’innovazione di adeguarsi ai tratti di un’economia sempre più veloce e spietata.
Come sottolineano i dati della Confartigianato, a questa crisi hanno risposto le aziende con le fondamenta più solide. Nonostante tutto, vi è anche una forma di rigenerazione continua a significare l’importanza del settore. Negli anni 2000 sono infatti nate molte nuove imprese vetrarie. Esse sarebbero un terzo del totale. Le imprese storiche invece, nate nel corso dell’800 o nel secolo scorso, sono una minoranza. Sebbene i dati ci portino a riflettere, il vetro di Murano resta una tradizione che deve e può sopravvivere.
La struttura interna delle vetrerie
Uno dei motivi che più preoccupano i produttori del vetro di Murano è, sorprendentemente, la difficoltà di trovare nuovo personale. La struttura delle vetrerie è quella delle microimprese. Si parla in media di 5 dipendenti. I maestri dicono: “Mentre prima era percepito come lavoro sicuro, che dava la possibilità di fare anche straordinari, adesso ormai [..] non c’è più questo tipo di garanzia. Una volta si vedevano anche i ragazzi più giovani, anche non provenienti da Murano, venire a cercare lavoro qui perché c’era sempre bisogno e possibilità di fare carriera. [..] Il lavoro qui ha perso appetibilità.”
Il problema del reperimento del personale è dunque significativo. La ragione principale è l’inadeguatezza dei candidati che spesso non hanno la preparazione necessaria e l’esperienza per improvvisarsi vetrai. I salari bassi e la piccola dimensione del settore non offrono più la possibilità di apprendistati e non invogliano i giovani ad intraprendere il percorso di vetrai.
Il vetro di Murano e l’export
La crisi del fatturato resta ingente e le difficoltà sono presenti. Tra gli anni ‘90 e il 2013 il fatturato medio delle imprese del vetro di Murano è calato di oltre 270.000 €. A questo calo, le vetrerie cercano di rispondere con l’innovazione e l’adeguamento al mercato. Si cerca di tenere la produzione al passo coi tempi, si propongono nuovi modelli e si aggiornano i vecchi. Tra i prodotti più richiesti l’oggettistica e l’illuminazione. Si punta molto sulla pubblicità, sul marketing e la promozione. Ma si cerca anche di innovare i sistemi di produzione. Il mercato estero resta in questo scenario stabile.
I dati dicono che circa un terzo del fatturato proviene appunto dall’estero e non dà segni di cedimento. Dagli anni ’90 i principali partner commerciali sono gli USA, seguiti da Giappone e Russia. Molti dei produttori del vetro di Murano richiedono una più seria lotta alla contraffazione per la tutela della realtà esistente. Se grazie all’innovazione tecnologica e all’adeguamento al mercato il settore ha buone prospettive, resta necessario un lavoro di tutela e preservazione. Il Consorzio Promovetro si occupa di tutto ciò e la differenza tra le imprese ad esso iscritte e quelle no è evidente. Speriamo che in questo scenario l’eccellenza del vetro di Murano trovi il modo di non sfiorire mai.
Si ringrazia il Consorzio Promovetro di Murano, gestore del marchio “Vetro Artistico Murano” per i dati che ci ha gentilmente fornito.