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A Venezia una cabina di regia per gestire l’emergenza profughi

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Un green pass che attesti la non positività al tampone e la vaccinazione contro il Covid, un codice fiscale, un biglietto gratuito che consenta di viaggiare nei mezzi pubblici, l’apertura di scuole e comunità ai profughi ucraini, con la disponibilità ad organizzare corsi di italiano perché sono pochi i profughi che parlano la nostra lingua. Sono alcune delle proposte “a caldo” che il Comune di Venezia avanza per far fronte alla drammatica emergenza dei profughi in fuga dalla guerra, un’ondata che ormai ha superato i due milioni e mezzo e che purtroppo non può che aumentare. Bambini, donne, anziani che hanno bisogno di tutto. Venezia promuove e sta già lavorando su una rete diffusa e coordinata per l’accoglienza e l’ospitalità, che si tratti di privati o di enti pubblici.

I numeri dell’emergenza profughi nella città metropolitana

I numeri di questa drammatica emergenza ci dicono che, dal 3 al 15 marzo, nella città metropolitana sono state accolte 283 persone. I posti letto messi a disposizione tra la città lagunare e la terraferma, con il supporto della Caritas, sono 618. In questa prima fase sono arrivate 396 telefonate allo sportello Dime 041.041 messo a disposizione dal Comune. Altre 117 al numero della centrale operativa della Polizia locale e circa 150 mail all’indirizzo dedicato [email protected].

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È attivo, inoltre, un form sul portale della Città metropolitana che raccoglie la disponibilità dei cittadini, italiani e ucraini, ad ospitare persone in uno dei comuni dell’area. Allo stato attuale sono stati messi a disposizione 257 alloggi, di cui 89 per 187 posti letto nel solo Comune di Venezia.

Una lavoro di rete tra Comuni, Caritas e comunità ucraina

E’ il frutto di un lavoro di rete che mette insieme i Comuni della città metropolitana e il terzo settore costituito da Caritas e comunità ucraina. Lavoro che si aggiorna di ora in ora perché presenta problematiche continuamente diverse, da risolvere ma se possibile anche da anticipare. Con scenari che al momento sono necessariamente legati all’emergenza ma che si riproporranno per anni. Così li ha presentati il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro in una conferenza stampa a cui hanno partecipato, fra gli altri, anche Stefano Enzo responsabile della Caritas diocesana e don Yaroslav Chaykivskyy, cappellano della comunità ucraina di Venezia. Per ciò che serve in Ucraina, praticamente tutto, don Yaroslav ha informato che ci sono due punti di raccolta a Venezia e a Marghera e che sono già partiti nove camion diretti verso il suo Paese.

Ucraina Guerra Manifestazione Pace
Manifestazione a San Marco per la pace in Ucraina

Dopo i primi arrivi con bus e auto private, ora i profughi giungono via treno. La stazione ferroviaria di Venezia Mestre, se non immediatamente prossima alla frontiera, è diventata comunque una stazione di frontiera. Per far fronte a questo, e perché l’emergenza venga gestita nel migliore di modi, è quindi indispensabile una organizzazione con regole omogenee. Lavorando su più fronti: la scuola, le attività diurne, i trasporti, la lingua e l’integrazione lavorativa. Il sindaco di Venezia Luigi Brugnaro ha illustrato un vero e proprio vademecum: “Abbiamo costituito una cabina di regia. E’ importante che chi ospita un parente o un conoscente che viene dall’Ucraina informi entro 48 ore il sindaco del proprio territorio, la Questura o il Comando dei carabinieri. Deve seguire immediatamente un contatto con l’Als per tamponi, vaccinazioni, green pass, tessera sanitaria

Il sindaco Brugnaro: “Importante aiutare queste persone nell’integrazione sociale”

Sarà importante aiutare queste persone nell’integrazione sociale – conclude il sindaco – con percorsi di alfabetizzazione e di mediazione culturale, con l’aiuto delle scuole e dei ragazzi. Dobbiamo evitare che le zone di confine diventino luoghi della disperazione e dimostrare come con l’integrazione l’Europa possa riconoscere se stessa”. Un lavoro che è necessariamente e quotidianamente work in progress. E in cui la Caritas sta svolgendo un ruolo di coordinamento enorme.

(crediti foto: Comune di Venezia)

A Venezia una cabina di regia per gestire l’emergenza profughi ultima modifica: 2022-03-17T08:30:00+01:00 da Cristina Campolonghi

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Julieta B. Mollo

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