Biennale d'arte 2019: un racconto di tempi tempi difficili ma interessanti

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Biennale d’arte 2019: un racconto di tempi tempi difficili ma interessanti

biennale 2019

“Sarà una mostra aperta e senza confini di sorta. Ricordo che la parola ‘aperto’ caratterizzò le nostre scelte nel 1999 e nel 2001 (‘dAPERTutto’ fu il titolo della prima di queste Biennali, ‘Platea dell’Umanità’ quello della seconda). E’ ancora così. Le numerose mostre promosse dai Paesi partecipanti, anche quest’anno dialogheranno in rapporto dialettico le une con le altre e tutte insieme con la Mostra Internazionale stessa. In breve, la nostra missione è semplice anche se non facile. Offrire agli artisti un luogo di dialogo il più libero possibile e offrire ai visitatori un intenso incontro con l’arte”. Così il presidente Paolo Baratta presenta la prossima Biennale Arte che si terrà a Venezia da sabato 11 maggio a domenica 24 novembre 2019 nelle due sedi dei Giardini e dell’Arsenale.

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Ralph Rugoff e Paolo Baratta

May You Live In Interesting Times

E’il titolo di questa 58. Esposizione Internazionale d’Arte, curata da Ralph Rugoff. “Interesting Times – continua Baratta – potrebbero evocare l’idea di tempi sfidanti e persino minacciosi. Ma nel termine ‘interessanti’ c’è anche l’invito a vederne la complessità. E questa è una sfida decisiva a qualsiasi eccesso di semplificazione”. Tempi molto interessanti, secondo il presidente della Biennale, sono stati anche i suoi vent’anni in questa istituzione. Vent’anni in cui sono aumentati i visitatori, in particolare quelli che hanno meno di 26 anni. Un’utenza che a Baratta piace leggere in questa sequenza. Entrando nella mostra il “pubblico” diventa prima “visitatore” e poi “osservatore” dell’opera. Ne consegue che lo “spaesamento” iniziale diventa “impegno” e poi “scoperta”.

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Arsenale, Gaggiandre

Tutti i numeri della Biennale 2019

Saranno 90 i Paesi partecipanti, con quattro new entry. Algeria, Ghana, Madagascar e Pakistan. Repubblica Domenicana e Repubblica del Kazakistan avranno per la prima volta un padiglione proprio. Il Padiglione Italia sarà curato da Milovan Farronato. In programma 21 eventi collaterali disseminati in giro per la città che arricchiranno il pluralismo di voci della Mostra. Due i progetti speciali realizzati dalla Biennale stessa. Il primo a Forte Marghera – con il contributo dell’artista Ludovica Carbotta , presente all’Esposizione Internazionale – nella vecchia Polveriera austriaca. Il secondo al Padiglione delle Arti Applicate, nelle Sale d’Armi dell’Arsenale, dove esporrà Marysia Lewandowska. Un progetto frutto della collaborazione tra La Biennale e il Victoria and Albert Museum di Londra.  Non mancano anche quest’anno i progetti per le università (Biennale Sessions) tesi a facilitare le visite di studenti e docenti con la possibilità di organizzare seminari in luoghi di mostra. A ciò si aggiunge l’attività formativa (Educational) rivolta non solo alle università ma anche ai giovani e ai ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado.

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Giardini, Padiglione Centrale

Chi è il curatore Ralph Rugoff

Il curatore Ralph Rugoff dirige dal 2006 la Hayward Gallery di Londra, considerata una delle gallerie d’arte pubbliche più importanti del Regno Unito. Nel 2015 è stato direttore artistico della XIII Biennale di Lione. “La 58. Esposizione Internazionale d’Arte non avrà un tema di per sé – spiega Rugoff – ma metterà piuttosto in evidenza un approccio generale al fare arte. Una visione della funzione sociale dell’arte che include sia il piacere che il pensiero critico. Cercherà di offrire al pubblico un’esperienza a tutto tondo che è propria del profondo coinvolgimento, trasporto e apprendimento creativo resi possibili dall’arte stessa”. La prossima Biennale includerà anche opere che riflettono i problemi dei nostri tempi. “Testimonianze – ha concluso Rugoff – che non possono fermare l’avanzata dei movimenti nazionalistici né alleviare il tragico destino dei profughi, perchè l’arte non esercita le sue forze nell’ambito della politica. Ma in modo indiretto l’arte può offrire una guida che ci aiuti a vivere, e a pensare, in questi ‘tempi interessanti’ ”.

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Arsenale, Corderie

(Credits Ph Francesco Galli, Andrea Avezzu, Alessandra Chemollo e Giulio Squillacciotti)

Biennale d’arte 2019: un racconto di tempi tempi difficili ma interessanti ultima modifica: 2019-03-17T18:08:34+01:00 da Cristina Campolonghi

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