La cerimonia di premiazione a Ca’ Giustinian a Venezia, in occasione del 18. Festival Internazionale di danza Contemporanea (fino al 3 agosto) ha visto la consegna del Leone d’Oro alla carriera alla danzatrice e coreografa italiana residente in Svezia Cristina Caprioli. E’ autrice di un corpus di lavori che scardinano le convenzioni linguistiche e percettive della danza consolidando il suo ruolo internazionale.
“Sono molto emozionata, grata e commossa – la sua dichiarazione a caldo –. Questa è una giornata straordinaria che voglio condividere con tutti i miei collaboratori per i tanti anni di unione e di lavoro insieme. Io così piccola e precaria ho avuto questo privilegio. Mi inchino a chi ha sostenuto la mia candidatura che onorerò con la mia danza migliore”. Cristina Caprioli, scrive Wayne McGregor (direttore del settore Danza della Biennale ) nella motivazione, ha “silenziosamente e sostanzialmente influenzato più generazioni di coreografi durante i suoi tre decenni di ricerca critica sul corpo“.
La grande emozione di Cristina Caprioli e Trajal Harrell
Molto emozionato anche il Leone d’Argento Trajal Harrell. Che ha sollevato con mani tremanti il Leone d’Argento: “Spero di portare presto a Venezia un nuovo lavoro. In questa particolare ed emozionante occasione voglio ringraziare le tante donne fantastiche che hanno sostenuto il mio lavoro e il mio impegno”. Giovane e simpatico, Trajal Harrell è un artista “unico” per Wayne McGregor.
“La ricerca fondamentale di Trajal Harrell – così la motivazione – si basa su una ricca conversazione tra la danza postmoderna, la scena del voguing newyorkese e la danza giapponese Butoh. Il suo lavoro re-immagina il nostro passato incurante della distanza cronologica, geografica e culturale, portando le sue performance in luoghi dedicati tanto alle arti visive quanto allo spettacolo dal vivo”. La sua danza è un “mix unico di generi”. Ed è “nella sorprendente giustapposizione di forme e nella vastissima gamma di emozioni che il lavoro di Harrell coinvolge e appassiona”.