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Mariano Fortuny: una mostra celebra il suo genio fino al 24 novembre 2019

Mariano Fortuny - Vista Da P Fortuny

Tessuti, stoffe pregiate, dipinti, cimeli e ricordi.  Nel 70° anniversario dalla morte, Palazzo Fortuny rende omaggio al poliedrico artista spagnolo Mariano Fortuny y Madrazo. Per la prima volta la mostra esposta nelle sale gotiche del Fortuny è dedicata ai Fortuny padre e figlio. Mariano Fortuny y Marsal (1838-1874) e Mariano Fortuny y Madrazo (1871-1949) ne sono i protagonisti. Due sono i temi che li accomunano. La pratica della pittura, che segue la tradizione europea degli antichi maestri, e la passione collezionistica. Quest’ultima alimentava lo studio e la rielaborazione artistica. In Fortuny figlio, lo scrittore Marcel Proust aveva visto l’anima che riporta a nuova vita i disegni del passato.

La collezione Fortuny

La sua potenza d’ artista si rivela nel contesto famigliare e in un certo modo di raccogliere e rielaborare i reperti giunti da altri tempi e culture. Mariano Fortuny y Marsal aveva coltivato la propria passione per l’antiquariato circondandosi di tessuti antichi. Ma anche vetri, vasellami, statue, mobili, tappeti.

Grazie a tali oggetti decorava il proprio atelier. Si ispirava per inserirli nei propri quadri, spesso trasformati o reinterpretati. Molti di questi oggetti, oltre a numerose opere da lui dipinte, rimasero in famiglia dopo la sua morte prematura. Altri furono venduti ma la moglie Cecilia conservò fotografie, schizzi, studi o tele nelle quali erano ritratti. Un nucleo importante della collezione rimase in famiglia e fu conservata prima a Palazzo Martinengo. Infine a Palazzo Pesaro Orfei, attuale sede del Museo Fortuny.

Orientalismo e tessuti

Dopo la morte del figlio solo una parte dei reperti rimase a Venezia. Parti della collezione furono donate a musei europei per volontà di Mariano e della moglie Henriette. I pezzi si trovano attualmente a Barcellona, Castres, Londra, Madrid e Parigi. Oggi Palazzo Fortuny ricompone in parte la collezione con doppia valenza. Artistica e culturale, e familiare affettiva.

Il cuore dell’esposizione rievoca il contesto famigliare, di raffinata sensibilità nel raccogliere, studiare e rielaborare i reperti. Per la prima volta “tornano a casa” i dipinti “orientalisti” per cui Fortuny padre era famoso. A questi si aggiunge una ricca scelta di abiti,conosciuti nel mondo col nome di Mariano Fortuny Madrazo. Come il celebre modello Delphos, o gli scialli Knossos, provenienti da collezioni internazionali.

Lo spirito creativo di Mariano Fortuny

Ad arricchire la selezione tessuti antichi, scudi, pugnali e armature decorate. Ma anche incisioni, acquerelli e disegni, modellini per scenografie, fotografie, strumenti da lavoro. Insomma, un riassunto dello spirito creativo che animava il palazzo. L’universo artistico e culturale rivela una continuità di temi tra padre e figlio. L’uso preciso della luce e delle sue metamorfosi. La fascinazione per la rappresentazione delle nuvole. Lo studio mai interrotto del passato. L’orientalismo, i viaggi. La genialità di Fortuny Madrazo sfondava i classici orizzonti tra le discipline. Questo grazie ad una personalità eclettica, tanto da realizzare l’ideale wagneriano di opera d’arte totale, che lo affascinava in gioventù.

Mariano s’ispirò proprio a questo nel dedicare un ciclo pittorico al Parsifal. Se nella pittura la tecnica del padre rimane insuperata, è nella versatilità di applicazione del proprio ingegno che il figlio rivela i molteplici talenti. Combinando arte, scienza e tecnologia, spazia dai campi della pittura e scultura alla fotografia, alla grafica, alla decorazione di interni, all’abbigliamento, alla scenografia, all’illuminotecnica. Producendo tessuti, abiti, colori a tempera, brevettando invenzioni tecnologiche, creando una florida attività imprenditoriale. Dal genio di Fortuny nasce il marchio “Mariano Fortuny Venise”, come ancora è celebrato nel mondo, soprattutto a Venezia, città d’adozione e d’ispirazione.

Mariano Fortuny: una mostra celebra il suo genio fino al 24 novembre 2019 ultima modifica: 2019-06-14T13:55:41+02:00 da Luisa Galati

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