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A cena tra musica e solidarietà con Women for Freedom in Jazz

Women For Freedom In Jazz Ottava Edizione

In molti casi abbiamo dormito poco ma questo sogno, frutto di un’idea nata dieci anni fa, è diventato realtà”. Un’idea che ha trovato da subito l’appoggio di Paola Cori, proprietaria dell’Hotel Carlton di Venezia. “La signora Cori è stata per noi un appoggio non solo economico ma anche e soprattutto umano” spiega Davide Parise fondatore di Women For Freedom, associazione umanitaria indipendente (con sede a Bassano) che quest’anno compie dieci anni. E ripropone, ottava edizione, la maratona musicale di concerti a cena e solidarietà Women for Freedom in Jazz. Sei appuntamenti musicali, coordinati dall’ideatrice e direttrice artistica Elena Ferrarese, con voci femminili del jazz. Canteranno, tra luglio e settembre sulla terrazza panoramica dell’Hotel Carlton on The Grand Canal, per le donne del mondo in stato di fragilità.

Quando le donne cantano per le donne, in particolare per quelle che vivono in situazioni di grande fragilità

Ed è proprio a favore di donne e bambini in difficoltà (vittime di tratta, sfruttamento sessuale, violenza e povertà nel mondo e in Italia) che l’associazione Women For Freedom in questi dieci anni ha messo in atto più di 100 progetti in sette Paesi (Italia, Nepal, Togo, Camerun, India, Romania, Bolivia) e aiutato ben 120 mila beneficiari diretti.

Più di due milioni di euro i fondi finora raccolti a favore di progetti che sono diventati programmi perché una volta partiti non si sono fermati. Come quello, si chiama progetto Trampolin, attualmente in corso in Bolivia, a El Alto, nella periferia di La Paz. A El Alto vivono oltre un milione di persone. Altissima la concentrazione di locali a luci rosse dove vengono sfruttate ragazze/bambine.

I dieci anni dell’organizzazione umanitaria Women For Freedom

In questi drammi si inserisce l’attività di Women For Freedom. La sede dell’associazione a El Alto ospita oggi 25 ragazze “strappate” ai bordelli gestiti dai narcotrafficanti, e inserite in un percorso di recupero, di ripresa della scuola e di attività come musica, teatro, sport, artigianato, pasticceria. Un modo per riportare ad una vita normale ragazze/bambine la cui età media non supera i 15 anni (alcune sono ancora più giovani) ed evitare che ricadano nella rete degli sfruttatori. Il centro a El Alto di Women For Freedom è l’unico del genere in Bolivia. “Vogliamo creare un modello – sottolinea Davide Parise – è uno dei nostri grandi sogni”. Anche la rassegna musicale di quest’anno rappresenta una tappa in questa direzione. Il ricavato dell’edizione 2024 di Women for Freedom in Jazz servirà per andare avanti con il progetto Trampolin realizzando un secondo centro da affiancare a quello attuale.

Sei appuntamenti musicali tra luglio e settembre con le più originali voci femminili del jazz

Spazio allora alla musica tra jazz, gospel e blues. Con un filo rosso che lega tutte le artiste nell’avere fatto proprio della musica il loro strumento di indipendenza e emancipazione. Si parte il 4 luglio con la cantante italofrancese Sara Longo e il suo nuovo progetto Mystery Tour insieme al polistrumentista veneziano Alvise Seggi, omaggio ai Beatles e alle grandi donne del jazz.

E poi l’11 luglio i colori del soul, neosoul e jazz della regina del gospel Ginga. Il 18 luglio torna a Women for Freedoom in Jazz Malika Fé con Canto e racconto: jazz e femminismo, progetto nato con il Centro Antiviolenza del Comune di Venezia. Serata del 25 luglio con la cantante, compositrice e autrice Perla Palmieri e My Jazz Identity, progetto all’insegna della parola “sensibilità”. Si passa al 5 settembre con una chicca, nuova uscita discografica firmata Caligola Musics, Songs from a Wiondow del duo Sara Fortini (cantante) e Federico De Vittor (al pianoforte). Chiusura in bellezza il 12 settembre con l’inconfondibile voce solista di Lara Ferrari e la chitarra di Michele Corcella, un tributo alle voci femminili dell’American Songbook.

La rassegna propone la consueta formula concerto con cena obbligatoria – sulla terrazza panoramica, affacciata sul Canal Grande, dell’Hotel Carlton – senza supplementi, scegliendo tra le accattivanti specialità del menù alla carta del Ristorante La Cupola “firmate” della talentuosa chef Najada Frasheri.

(foto in evidenza: da sinistra, Davide Parise, Paola Cori e Elena Ferrarese)

A cena tra musica e solidarietà con Women for Freedom in Jazz ultima modifica: 2024-06-26T11:40:55+02:00 da Cristina Campolonghi

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