Chernobyl tra teatro e romanzo
Lo spettacolo è di Marcello Chiarenza: drammaturgo, regista e scenografo che ha collaborato con i teatri italiani più famosi: Milano, Torino, Venezia e Bologna, per citarne alcuni.
Si rifà liberamente al romanzo della tedesca Christa Wolf “Guasto: notizie di un giorno“, incentrato su quel paesaggio idillico di un’Ucraina nel fiore della primavera, paesaggio che nelle coscienze di chi guarda risulta ormai contaminato e in cancrena.
La collettività protagonista di Chernobyl
“Guasto” è teatro che va oltre il copione. L’obbiettivo di Marcello Chiarenza è fare in modo che la scrittura trascenda parola pronunciata, e diventi minimo comune multiplo per orchestrare voci, movimenti, immagini e suoni.
“Guasto” non è un copione, non si sintetizza in scene madri o in battute, è un’esperienza collettiva che richiama sul palco 20 studenti cafoscarini con il compito di rompere lo schema delle quinte e la barriera palco-platea, toccando negli spettatori le corde della memoria che vibrano al suono di un nome, di una data: Chernobyl, 1986.
Incidente catastrofico a cui conseguirono l’evacuazione di 336.000 persone e la contaminazione per nubi radioattive di tutta l’Europa fino a sfiorare le coste del Nord America. Si contano 6.000.000 morti su scala mondiale nel corso di 70 anni, causati da tutti i tipi di tumori riconducibili al disastro.
Quotidiano Chernobyl
Il tema resta purtroppo sempre attuale.
L’inquinamento è ormai parte del patrimonio umano, e seppur su scala minore rispetto a Chernobyl, viene praticato e raffinato giorno dopo giorno. Marcello Chiarenza vuole sensibilizzare i propri spettatori su di un argomento di cui non si discuterà mai troppo.
Sorge spontanea una riflessione su come la scienza nella sua propulsione progressiva, se incontrollata e mal gestita possa spingere all’indietro, trafiggendo l’umanità, con esiti catastrofici e secolari.
Lo spettacolo avrà luogo presso il Teatro Ca’ Foscari mercoledì 7 e giovedì 8 marzo 2018.