Una visita lampo eppure carica di significati, che hanno scandito le numerose tappe, nonostante il tempo limitato, del Pontefice oggi a Venezia. Città che Papa Francesco ha definito “terra che fa fratelli” perché “da sempre è luogo di incontro e di scambio culturale” .
Mentre i fedeli fin dal primo mattino arrivavano in Piazza San Marco per assistere alla Santa Messa in programma alle 11, Papa Francesco è giunto poco prima delle 8, in elicottero da Roma, nel carcere femminile della Giudecca. Per visitare, primo Papa nella storia, il Padiglione della Santa Sede alla Biennale Arte 2024. Allestito proprio nella cappella della Casa di reclusione femminile. “Per contraccambiare una visita” ha detto Papa Francesco, che lo scorso giugno aveva accolto un gruppo di artisti nella Cappella Sistina. “Non tanto una visita ufficiale”, ha aggiunto rivolto alle carcerate, quanto “Un incontro in cui, per grazia di Dio, ci doniamo a vicenda tempo, preghiera, vicinanza e affetto fraterno”.
L’incontro con le Detenute
Tanti i sentimenti ed le emozioni nel breve ma intenso tempo dedicato a questa visita nel carcere femminile. “Realtà che può diventare luogo di rinascita morale e materiale – ha detto Papa Francesco – Dove la permanenza può segnare l’inizio di qualcosa di nuovo attraverso la riscoperta di bellezze insospettate in noi e gli altri, come simboleggia l’evento artistico che state ospitando e al cui progetto contribuite attivamente. Il carcere può diventare un cantiere di ricostruzione”. Anche per questo, “E’ fondamentale – e qui il monito del Pontefice alle autorità, era presente all’incontro il Ministro della Giustizia, Carlo Nordio: “che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale. Creando le premesse per un loro reinserimento. Non ‘isolare la dignità’ ma dare nuove possibilità”. Poi un pensiero per gli artisti: “L’arte riveste lo statuto di ‘città rifugio’. Una città che disobbedisce al regime di violenza e discriminazione per creare forme di appartenenza umana capaci di riconoscere, includere, proteggere, abbracciare tutti, a cominciare dagli ultimi … Quando diciamo ‘Stranieri ovunque’ (il titolo della Biennale Arte 2024, ndr) stiamo proponendo ‘Fratelli ovunque’”.
Con i giovani davanti alla Basilica della Salute
“Alzati e vai” è stato l’appello di Papa Francesco ai giovani che lo attendevano davanti alla Basilica della Salute. Strette di mano, sguardi ravvicinati con i circa 1500 giovani di Venezia e delle diocesi del Veneto. “Buongiorno, anche il sole sorride”, questo il suo saluto sotto un tiepido sole che ha illuminato tutta la visita veneziana del Pontefice dopo una prima mattinata fredda e grigia.
“Amici, qui a Venezia, città della bellezza, viviamo insieme un bel momento di incontro … Da dove ripartire per accogliere la bellezza che siamo e alimentare la gioia? … Prima di tutto alzarsi! … Alzarsi dalle tristezze per levare lo sguardo in alto. Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano”. Ancora un monito ai giovani: “Spesso ci si trova a lottare contro una forza di gravità negativa che butta giù, un’inerzia opprimente che vuole farci vedere tutto grigio. Come fare? Per alzarci … bisogna lasciarci rialzare, farci prendere per mano dal Signore”. E se ci si percepisce fragili? “Quando ti senti così, per favore, cambia ‘inquadratura’, non guardarti con i tuoi occhi ma pensa allo sguardo di Dio”.
La Santa Messa in Piazza San Marco
Un bagno di folla, poco meno di unidicmila persone, ha accolto Papa Francesco in Piazza San Marco. Dove la papamobile, dopo aver attraversato il ponte di barche che eccezionalmente per questa occasione ha collegato la Basilica della Salute con Piazza San Marco, ha percorso più volte i passaggi predisposti. Con tanta gente assiepata, nonostante il divieto, vicino alle transenne. L’emozione di vedere, fotografare, riprendere questo Pontefice, che vuole essere così vicino alla gente, è stata grande e ricambiata dai suoi sorrisi e dai suoi saluti.
Nell’omelia, sul palco a fianco dell’immagine della Madonna della Salute, così cara e vicina ai veneziani, Papa Francesco ha parlato di salvaguardia del patrimonio ambientale: “Se oggi guardiano a questa città di Venezia, ammiriamo la sua incantevole bellezza. Ma siamo anche preoccupati per le tante problematiche che la minacciano”. Ma anche di salvaguardia del patrimonio umano: “Abbiamo bisogno che le nostre comunità cristiane, i nostri quartieri, le città, diventino luoghi ospitali, accoglienti, inclusivi. E Venezia … è chiamata ad essere segno di bellezza accessibile a tutti, a partire dagli ultimi. Segno di fraternità e di cura per la nostra casa comune. Venezia, terra che fa fratelli”.
(crediti foto: ufficio stampa Patriarcato Venezia – Gente Veneta)