I suoi oli su tela hanno un che di fotografico. E se è vero che chi fotografa parte da tre elementi che sono la luce, il soggetto da fotografare e il taglio da dare all’immagine, anche Davide Battistin (Venezia, 1970) in qualche modo focalizza questi tre elementi nell’elaborazione della sua pittura. Per questo, forse, uno sguardo rapido alle sue opere crea un effetto straniante che tende a confonderle con delle immagini fotografiche. Salvo poi ricredersi osservando con più attenzione le sue tele ricche, di volta in volta, di luce, sfumature, riflessi, prospettive.
“Genesis”, in mostra la nuova serie di opere che guarda alle origini della città
La mostra Genesis, allestita a Palazzo Loredan, Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, è una carrellata sulla nuova serie di dipinti dell’artista veneziano. I soggetti sono quelli cari a Battistin. Anzi, il soggetto, cioè Venezia e la sua laguna. Che vediamo attraverso il riflesso della luce sulle increspature dell’acqua. Nelle atmosfere nebbiose tra l’isola di San Giorgio e la Piazzetta, tra i profili delle cupole della Basilica della Salute.
Allungando lo sguardo su un ottagono nella laguna sud, intravvedendo le architetture dell’isola di Torcello nella laguna nord. “Davide Battistin – scrive Luca Zentilini che ha curato la mostra – dipinge una città virginale. Senza tempo, immersa in atmosfere a volte apocalittiche, luci spettrali che ne accentuano la bellezza”. Affermando “La profonda non ordinarietà di ciò che coglie il suo sguardo”. Perché il suo animo è “Incapace di smettere di sorprendersi”.
Le architetture, spesso evanescenti e surreali, stimolano emozioni e suggestioni. La laguna e i suoi colori parlano e raccontano di questo ambiente naturale unico al mondo. Straordinario e fragile, da preservare. In questa chiave L’Istituto Veneto di Scienze, Lettere ed Arti, in prima linea nella difesa di Venezia e della sua laguna, rappresenta il luogo ideale per ospitare questa mostra, aperta fino al prossimo 18 febbraio e che ha avuto il contributo, nell’organizzazione, di Lineadacqua.
(crediti foto: Claudia Rossini)