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Il Cardinale Zuppi al Lido: il film cattolico deve avere contenuti non etichette

Zuppi Mostra Del Cinema

Metti una sera nello spazio dell’Italian Pavilion all’Hotel Excelsior del Lido. Metti una sera con Matteo Zuppi, presidente della Conferenza Episcopale Italiana, a parlare di cinema e di cultura. L’occasione viene dall’incontro organizzato dalla rivista Cinematografo, della Fondazione Ente dello Spettacolo, nell’ambito dell’81. Festival Internazionale del Cinema di Venezia. In dialogo con il presidente della Cei, per la prima volta alla Mostra, il presidente della Fondazione e direttore di Cinematografo, Monsignor Davide Milani, e la giornalista Cristina Battocletti de Il Sole 24 Ore. Una conversazione-intervista durata poco meno di un’ora. Un dialogo rapido, intenso, a tratti molto profondo.

Zuppi Mostra
Il gruppo della Fondazione Ente dello Spettacolo con il presidente della Cei

L’arte deve saper cogliere la cultura nell’umano. La cultura richiede conoscenza, tempo, dialogo, andare in profondità: oggi c’è ancora spazio per la cultura? A volte viene qualche dubbio …”. Così il Cardinale Zuppi. Sottolineando fin dall’inizio che non è necessariamente obbligatorio l’aggettivo “cattolico”, perché i film non devono avere etichette ma contenuti, “Mi interessa di più quello che abbiamo nel cuore e come lo sappiamo dire. Nonostante il consumismo crescente – aggiunge – per fortuna l’arte continua a fare cose bellissime”. Come per esempio il film “Io Capitano” di Matteo Garrone, presentato lo scorso anno proprio a Venezia: “Una pellicola di immagini drammatiche e al tempo stesso piene di tenerezza”.

Tra i film preferiti dal presidente della Cei,“Il Vangelo secondo Matteo” di Pier Paolo Pasolini:Una dei film più belli su Gesù, con una straordinaria scelta dei volti”. Intenso il ricordo dell’incompiuto progetto pasoliniano di un film su San Paolo. E di una lettera scritta dallo stesso Pasolini a don Giovanni Rossi nel 1964, anno di uscita de “Il Vangelo secondo Matteo”. Si paragonava a un cavaliere, sbalzato dalla sella e con un piede rimasto impigliato nella staffa, senza il coraggio di decidere se provare a risalire o sganciarsi e scendere giù. Con il capo che continuava a sbattere, come spesso accade nella vita.

Altro film tra i preferiti dal presidente della Cei, “La vita è bella” di Roberto Benigni: “Una pellicola esemplare nella capacità di saper raccontare quella tragedia con gli occhi di un bambino, tra commozione e sorriso”. Perché non ricordare “La strada” di Federico Fellini. “E quel film del Neorealismo, fantasioso e poetico, che è ‘Miracolo a Milano’ di Vittorio De Sica. Anche a Papa Francesco piace molto il Neorealismo”. E poi “Tutto quello che vuoi” di Francesco Bruni. “L’Uomo che verrà”, sulla strage di Marzabotto, di Giorgio Diritti: “Un film che ci fa vedere il nostro passato per capire il futuro”. E se il cardinale Zuppi dovesse fare un film? “Sarebbe un film sui giovani, sui loro sentimenti, la loro vita, le decisioni. Oppure sugli anziani, per raccontare la bellezza, la fragilità della vita, la sua profondità”.

(foto in evidenza: da sinistra, Monsignor Davide Milani, Cristina Battocletti e il presidente della Cei Matteo Zuppi)

Il Cardinale Zuppi al Lido: il film cattolico deve avere contenuti non etichette ultima modifica: 2024-09-07T12:00:39+02:00 da Cristina Campolonghi

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