“Ha saputo coniugare l’originalità, il dramma, la comicità. Il suo cinema è provocazione ma anche racconto per le famiglie, perché con le sue pellicole ci parla di chi siamo noi”. Il direttore di Famiglia Cristiana don Stefano Stimamiglio motiva così, all’81. Mostra del Cinema di Venezia, il Premio Famiglia Cristiana 2024 che quest’anno è stato assegnato ad Antonio Albanese, attore, regista, sceneggiatore, scrittore …. Ed è proprio Albanese, intervistato dal giornalista Eugenio Arcidiacono, che ci racconta della comicità, “Una delle forme d’arte più elevate, e per questo in alcuni casi difficile e crudele. La comicità svela i nostri difetti con il sorriso. Per esempio il mio Qualunquemente è una delle cose più drammatiche che abbia mai fatto”.
A sessant’anni ormai quasi compiuti (è nato il 10 ottobre del 1964), Albanese scherza su un’età “Che non è proprio bellissima, perché i sessanta si sentono. Anche se i miei personaggi sono senza tempo, sempre attuali ”. Parlano di immigrazione e inquinamento. Di truffe bancarie come nel suo ultimo film Cento domeniche, storia vera di una persona truffata dalle banche. Di mafia, al centro della sua serie “I topi” che racconta il mondo della criminalità organizzata. Denunce sociali, problemi annosi, ancora presenti, in gran parte irrisolti, tra comicità, satira e dramma. “Cetto La Qualunque? Ormai è un moderato se paragonato al presente, passato di moda, lo faccio solo a teatro”.
La prima volta alla Mostra di Venezia di Antonio Albanese è stata quasi trent’anni fa con Carlo Mazzacurati. E poi altre occasioni e altri film in questo festival. Si parla anche di social: “Non ho Facebook, mi bastano una ventina di amici”. Di punti di riferimento artistici: “Sono gli attori che mi fanno ridere, perché non è facile e scoprirli è bellissimo”. Della gestualità e del rapporto col corpo: “Uno dei miei sogni è fare uno spettacolo muto, perché la parola è fondamentale ma l’attore è anche un corpo”. E a questo proposito, per non perdere il suo timbro artistico: “Perché mi avete ricordato che sto per compiere sessant’anni?”. Il prossimo personaggio di Antonio Albanese sarà legato alla religione, “La storia di uno che non trova la posizione giusta”. Intanto il Premio di Famiglia Cristiana, definito “bellissimo” e che ha voluto dedicare alla sua famiglia.
