“A un certo punto sono stata travolta nella scrittura di questo libro, e credo siano state queste donne straordinarie, la loro forza, ad avermi scagliato qui, a ricevere questo premio. E lo voglio dedicare a tutte le donne che resistono, ovunque”. Così, a caldo, Benedetta Tobagi vincitrice della 61. edizione del Premio Campiello 2023, promosso dalla Fondazione Il Campiello ‐ Confindustria Veneto, con La Resistenza delle donne (Einaudi). Benedetta Tobagi ha ottenuto 90 voti sui 288 inviati (due schede bianche) dalla giuria dei 300 Lettori Anonimi. Al secondo posto Silvia Ballestra con La Sibilla. Vita di Joyce Lussu, 80 voti. Al terzo posto Marta Cai con Centomilioni (Einaudi), 57 voti. Quarto Tommaso Pincio con Diario di un’estate marziana (G. Perrone Editore), 46 voti. Chiude la cinquina Filippo Tuena con In cerca di Pan (Nottetempo), 13 voti.
La Resistenza delle donne di Benedetta Tobagi
Benedetta Tobagi, milanese, parla del suo libro La Resistenza delle donne come di un’opera tra il romanzo storico e il saggio. Dedicato a quelle donne protagoniste della Resistenza e di cui si è sempre parlato poco rispetto all’altra metà del mondo, quella maschile. “Nessuno si aspettava il coraggio delle donne”, spiega l’autrice. “Fra le tante donne di cui ho parlato, sceglierei una foto in fondo al libro, quella della partigiana Gina Negrini che si era scelta un nome maschile, Tito. In seguito, finita in un matrimonio poco felice, tossico, lei riesce a vivere scrivendo la propria storia”. L’opera di Benedetta Tobagi è frutto di ricerche negli archivi storici, dove la scrittrice ha trovato tante foto che raccontano questa storia inedita. Un libro di ricostruzione storica ma animato anche da grande passione civile.
Cala il sipario sul Campiello 2023, Premio letterario istituito dagli Industriali del Veneto nel 1962 e promosso e gestito dalla Fondazione Il Campiello. La serata finale, chiusasi poco fa al Teatro La Fenice di Venezia, è stata condotta da Francesca Fialdini accompagnata da Lodo Guenzi, “La strana coppia del Premio Campiello“, come si sono definiti. In attesa del voto, hanno intrattenuto tra parole e musica un parterre di oltre 1000 invitati a questa grande festa della letteratura che è stata trasmessa in diretta su RAI 5. La serata, oltre alla premiazione del Campiello numero 61, ha dato spazio a tanti riconoscimenti, tutti sotto il comune denominatore della Fondazione Campiello che di edizione in edizione ha sempre più allargato il suo orizzonte.
Campiello Giovani, Junior, Opera Prima, Fondazione Il Campiello, Natura: un premio che si moltiplica di anno in anno
A cominciare dal Campiello Giovani (28. edizione) che quest’anno è andato alla ventunenne scrittrice di Como Elisabetta Fontana per il racconto Sotto la pelle. Emiliano Morreale, docente, saggista, critico, storico del cinema con L’ultima innocenza (Sellerio) ha ricevuto il Premio Campiello Opera Prima. Un libro, si legge nella motivazione, che “Costruisce un percorso attraverso due arti: letteratura e cinema. Mescolando realtà storica e invenzione o pretesto autobiografico. Dalla Palermo degli anni 80 alla Polonia della Seconda guerra mondiale. dai bassifondi romani all’America hollywoodiana. Attraverso sei inquadrature accomunate dalla presenza dell’io narrante”.
A Edith Bruck il Campiello alla carriera
Il Premio Fondazione Il Campiello, riconoscimento alla carriera, quest’anno è stato assegnato alla scrittrice e poetessa, regista, sceneggiatrice e testimone Edith Bruck per la quale c’è stata una vera standing ovation. “Davvero grazie – ha detto – Sono molto commossa, credo che essere qua sia un doppio dono, a Venezia e in questo teatro per prendere questo premio. E’ molto importante che i miei libri vivano. Da oltre 60 anni testimonio la Shoah. I giovani vogliono sapere. A loro racconto che la luce c’è sempre, anche nel buio più totale”. La Bruck è stata prigioniera in sei campi diversi in Germania.
Sono stati inoltre premiati Nicola Cinquetti e Davide Rigiani, vincitori delle due categorie in gara nella seconda edizione del Campiello Junior. Per la prima edizione del Premio Campiello Natura – Premio Venice Gardens, il nuovo concorso promosso della Fondazione Il Campiello – Confindustria Veneto in collaborazione con Venice Gardens Foundation, ha vinto Raffaella Romagnolo con Il cedro del Libano.
(crediti foto: ufficio stampa Fondazione Campiello)
