Grandi progetti per l’aeroporto Marco Polo di Venezia, hub fondamentale non solo per la città lagunare ma per tutto il Veneto e il Paese: il Marco Polo è il terzo scalo intercontinentale nazionale. E’ pronto ed è stato presentato dal presidente della Regione Luca Zaia, da Antonio Marchi presidente del Gruppo Save e dal suo amministratore delegato Monica Scarpa, il Masterplan 2023-2037 , strumento fondamentale per la programmazione degli interventi di sviluppo dello scalo che prevede investimenti complessivi per circa due miliardi di euro di cui 380 milioni destinati a interventi di sostenibilità ambientale.
Accompagnare la crescita dei passeggeri con quella delle strutture
L’aeroporto Marco Polo oggi è uno dei principali hub del turismo per tutto il nord-est. Il suo sviluppo secondo le linee indicate dal Masterplan avrà un impatto – agevolato da progetti di intermodalità aria/ferro/acqua – importante su tutte le province venete, non solo in termini di servizio per i residenti ma anche e soprattutto perché la nostra regione rappresenta uno straordinario tessuto economico e produttivo. Oltre ad essere una delle principali mete turistiche italiane.
I numeri parlano chiaro: nel 2022 il Veneto ha raggiunto 65,9 milioni di presenze turistiche con 18 milioni di arrivi in un’area dove ci sono almeno 4 mila strutture alberghiere e una grande rete di ospitalità diffusa. A livello economico questo territorio è stato capace di crescere, sempre nel 2022, di oltre il 4 per cento di PIL rispetto all’anno precedente. E le previsioni di traffico al 2037 sono di 20,8 milioni di passeggeri, il doppio rispetto a quelli attuali. Si calcola che, in assenza delle nuove opere, lo scalo raggiungerebbe il livello di saturazione di 12,5 milioni di passeggeri già nel 2026. La finalità del nuovo progetto è accompagnare la crescita dei passeggeri con quella delle strutture. Con ricadute sul territorio, sottolinea il presidente della Regione Luca Zaia, di almeno 10 miliardi.
Il nuovo progetto all’insegna della sostenibilità
Il Masterplan nasce all’insegna della sostenibilità, con un impegno per la decarbonizzazione al 2030. Prevede l’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili, il riciclo delle acque, la gestione dei rifiuti, la mobilità elettrica, in armonia con il contesto ambientale e il territorio circostante relativamente a tutela idraulica, paesaggi e aree verdi, riqualificazione delle aree di barena. La nuova mobilità sarà comunque a zero emissioni inquinanti, basso inquinamento acustico, bassi costi di manutenzione. In questo contesto, il nuovo piano conferma lo schema con una singola pista di volo. Quella secondaria, i cui terreni sono comunque pronti, verrà usata solo in casi di necessità. A lavoro finito, la previsione è comunque di arrivare a 50 voli all’ora tra partenze e arrivi.
In progetto ulteriori ampliamenti del terminal passeggeri (la cui area complessiva arriverà fino a 250 mila metri quadri) che comunque conserverà l’architettura attuale. Ampio sviluppo avrà la digitalizzazione aeroportuale, secondo una logica di interconnessione dei vari sistemi attraverso tecnologie digitali e l’applicazione dell’intelligenza artificiale. Nel Masterplan è inoltre prevista la realizzazione di un vertiporto e maggiori spazi ai vettori courier.
Il Masterplan aperto a un processo di partecipazione e confronto su progetti e interventi
Il progetto del “nuovo” aeroporto Marco Polo vuole disegnare il futuro del terzo scalo intercontinentale nazionale all’insegna della responsabilità e della concretezza, con la consapevolezza che si tratta di un percorso lungo, importante ma che sarà condiviso, grazie ad un processo di partecipazione e confronto pubblico sull’opportunità e sulle soluzioni progettuali di opere e interventi. Con il coinvolgimento di almeno 40 soggetti tra enti e associazioni. E con un’accelerazione imposta dalle prossime Olimpiadi invernali che si terranno nel 2026.
(crediti foto: ufficio stampa Gruppo SAVE)
