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Luigi Ferrigno e la “sua” Venezia

Luigi Ferrigno Campo De Gheto Novo Con La Neve 1961

C’è tempo fino al prossimo primo aprile per vedere Venezia con gli occhi di un foto amatore che ha voluto raccontare la città lagunare della seconda metà del Novecento. Quasi degli appunti, per fissare momenti e luoghi della quotidianità di una Venezia “minore” e amatissima. Appunti fotografici. La Venezia di Luigi Ferrigno, alla Fondazione Querini Stampalia, presenta per la prima volta al pubblico un insieme organico dell’attività di questo fotografo amatore, che per professione ha lavorato nel settore alberghiero, poi in quello dell’industria vetraria a Murano, e che per passione ha scelto la fotografia come attività imprescindibile. Soggetto privilegiato la sua Venezia, osservata e documentata fuori dai luoghi comuni, con occhio discreto ma non per questo meno attento alla sua unicità e alle sue tante contraddizioni.

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Luigi Ferrigno: Murano 1960, vetreria pausa pranzo

Sono 89 le fotografie in mostra, in gran parte in bianco e nero. Tante istantanee che si intrecciano alla sua vita e alla sua attività. E che si fanno documento allo stesso tempo storico e poetico di una città che è famiglia, lavoro, passione. Racconta: “Mi ritengono un fotografo di strada. Fotografo la gente di ogni giorno. Uso ancora una vecchia macchina analogica con pellicola in bianco e nero … Delle volte ti sogni certe cose. Hai come una visione. Poi vai in giro, vedi il sogno e scatti. E’ una cosa istantanea”. Questa è la Venezia che scaturisce, con la medesima discrezione dell’occhio che ha voluto fissarla, dalle fotografie di Luigi Ferrigno.

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Luigi Ferrigno: Murano, Conterie, reparto infilatura meccanica, 1997

La mostra ripercorre la produzione di Ferrigno con tre sezioni dedicate. La prima, la sezione più corposa (59 immagini), racconta La città e il turismo, i mestieri e la produzione del vetro. La seconda è dedicata a Le Conterie: 18 foto che documentano un intervento della Protezione Civile in un’area industriale dismessa a Murano e specializzata nella produzione di perline, le conterie. La terza presenta i Frammenti della terra, 12 fotografie di frammenti di vetro che, ingranditi e distorti, diventano onirici paesaggi di luce e colore.

Il progetto espositivo, a cura di Lorenza Bravetta, è stato promosso dalla Fondazione Querini Stampalia a cui Luigi Ferrigno – nato a Venezia nel 1935 e che ha esposto in molte mostre fotografiche fra cui la Mostra Internazionale Biennale di Fotografia dal 1957 al 1959 – ha affidato, nel 2021, il suo archivio di oltre 25 mila immagini.

(crediti foto: ufficio stampa Querini Stampalia; in evidenza: Luigi Ferrigno Campo de Gheto Novo con la neve, 1961)

Luigi Ferrigno e la “sua” Venezia ultima modifica: 2024-03-15T20:05:04+01:00 da Redazione

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