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“Illustrissimi”: le lettere immaginarie di Albino Luciani a personaggi della Storia

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Papa Luciani è tornato idealmente a Venezia. E lo ha fatto con le modalità che lo hanno contraddistinto nei suoi quasi otto anni di Patriarca nella città lagunare e poi nel brevissimo periodo che lo ha visto eletto al Soglio di Pietro, poco più di un mese, dal 26 agosto al 28 settembre 1978. Cioè con la presentazione di un volume che ne conferma la grande cultura e intelligenza ma anche la semplicità e l’umiltà. E’ stato presentato ieri, in una affollata Sala del Piovego a Palazzo Ducale a Venezia il volume, Illustrissimi. Edizione critica (a cura di Stefania Falasca) della raccolta di quaranta lettere immaginarie date alle stampe da Patriarca nel 1976 e poi da Pontefice con la sua revisione.

Pubblicate inizialmente sulle pagine del Gazzettino e del Messaggero di Sant’Antonio

Si tratta di una raccolta di lettere firmate da Albino Luciani che le aveva destinate ad autori reali, personaggi storici e fittizi su temi di attualità. Erano state inizialmente pubblicate, di volta in volta, sulle pagine del Gazzettino e su quelle del Messaggero di Sant’Antonio. In questi dialoghi ideali la sua scrittura appare semplice, piana, efficace. Quasi da giornalista, professione che il beato Giovanni Paolo I avrebbe avuto l’ambizione di esercitare se non avesse fatto la scelta che ha fatto. Perché del giornalista aveva molte qualità, a cominciare dalla capacità e dal desiderio di comunicare ad un pubblico vasto, con un linguaggio chiaro e immediato. Sempre. Sia che si rivolgesse a Mark Twain o a Charles Dockens (due fra i suoi autori preferiti), sia che scrivesse a Carlo Goldoni e Giuseppe Gioachino Belli.

R Illustrissimi Luciani

Come ha ricordato il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato e Presidente della Fondazione Vaticana Giovanni Paolo I, “Papa Luciani era considerato una delle penne più brillanti dell’episcopato italiano. Il suo stile era colloquiale ma mai casuale. Questo volume – ha aggiunto – non si ferma all’ultima pagina ma ha sempre qualcosa da aggiungere”. Ricordando Italo Calvino, secondo cui ‘Un classico è un libro che non ha mai finito di dire quel che ha da dire“.

Il Papa del sorriso e la sua testimonianza di autentica vita cristiana

Alla presentazione del volume, oltre al cardinale Parolin, erano presenti fra gli altri il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia e il cardinale José Tolentino de Mendonça, prefetto del Dicastero per la Cultura e l’Educazione, che nella sua lectio magistralis ha contestualizzato la figura di Albino Luciani ricordando che a Venezia nel Cinquecento si stampavano due terzi dei libri stampati in Italia. All’epoca, nella città lagunare operava anche Aldo Manuzio che Albino Luciani considerava “Illustre umanista e tipografo”. Altra figura di riferimento il patrono dei giornalisti Francesco di Sales, “che ha avuto un ruolo cruciale nelle scelte e nello stile di Papa Luciani – ha aggiunto de Mendonça – Lo considerava il suo collega vescovo“. Albino Luciani era il Papa del sorriso. “Espressione naturale di bonarietà, ma anche – ha ricordato il cardinale – un metodo spirituale deliberato e una testimonianza di autentica vita cristiana”.

La presentazione del libro Illustrissimi. Lettere Immaginarie è stata preceduta dalla dedicazione di una sala al beato Giovanni Paolo I nella biblioteca diocesana Benedetto XVI. Sala che fa parte del complesso educativo e accademico del Seminario Patriarcale di Venezia alla Salute a Punta della Dogana.

“Illustrissimi”: le lettere immaginarie di Albino Luciani a personaggi della Storia ultima modifica: 2024-05-18T10:03:49+02:00 da Cristina Campolonghi

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