Quale gemellaggio più significativo di quello siglato tra la città di Venezia e quella di Odessa. Città crocevia di culture diverse che proprio all’insegna della cultura hanno deciso di promuovere una forma di reciproca collaborazione. Mentre in Italia si contrappongono le manifestazioni per la pace in Ucraina, il sindaco di Odessa, Gennadiy Trukhanov, spiega a Venezia che nel contesto attuale “Il sostegno dell’Europa è come una luce nel tunnel. E il nostro obiettivo è duplice: creare un futuro per i nostri figli e preservare la nostra memoria storica”. In tutti questi mesi di guerra Trukhanov non ha mai lasciato il suo Paese. Ma oggi, afferma, “Dovevo esser qui perché da questo momento Venezia e Odessa sono due città sorelle”. Un impegno importante quello siglato a Venezia. Un impegno volto ad iniziative di pace mentre in Ucraina continuano i bombardamenti, le persone sono costrette a nascondersi nei bunker, la distruzione delle città è all’ordine del giorno.
Il gemellaggio tra Venezia e Odessa: un impegno volto a iniziative di pace
Eppure, nonostante tutto, la cultura resta elemento di unione. Lo dimostra il Progetto Save Ukraine Art 2022 che vede l’Italia in prima linea per salvare l’arte in Ucraina, iniziativa promossa da un italiano che vive a Leopoli. Lo conferma questo gemellaggio che ribadisce quanto la cultura sia elemento di unione e comunione tra i popoli. Unione di aspirazioni ed interessi comuni, animata da spirito di pace, libertà e sviluppo. Un mezzo per cercare di mantenere la pace e l’armonia fra le comunità. Il patto di collaborazione firmato tra le città di Odessa e Venezia, nella figura dei due sindaci Gennadiy Trukhanov e Luigi Brugnaro, nasce per creare reti e legami. Per favorire la collaborazione reciproca, promuovere scambi di informazioni, esperienze e buone pratiche nei settori della cultura, dell’educazione, della pace, del turismo e dello sviluppo economico. Perché anche in tempi di guerra si può a pensare a libertà e sviluppo.
Odessa candidata a diventare patrimonio dell’umanità
Odessa – città ucraina fondata da un italiano, famosa per la sua storia, per il suo essere sempre stata città cosmopolita, incrocio di culture diverse – è candidata a diventare patrimonio mondiale dell’Unesco. Un traguardo che la città di Venezia ha deciso di sostenere con convinzione e determinazione. Disponibile in questo senso, così come lo è stata accogliendo tante donne e minori ucraini che, soprattutto all’inizio del conflitto, scappavano dalla guerra.
Mentre il cessate il fuoco e la pace sono l’obiettivo ma sembrano ancora lontane, Venezia e Odessa progettano scambi di attività, programmi e progetti culturali. Con la finalità di rafforzare i legami di amicizia tra le rispettive comunità. Sostenere il confronto di pratiche di conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale tangibile e intangibile. Oltre a sostenere programmi e progetti educativi volti a promuovere la collaborazione tra le giovani generazioni. Quelle che si troveranno maggiormente a fare i conti con i risultati drammatici di questa guerra e che però già da ora devono guardare al futuro. Ferma restando, come ha ricordato il sindaco di Odessa, la memoria storica che dei drammi di questi mesi porterà perenne testimonianza.
(crediti foto: Comune di Venezia)
