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CIBO STORIE

Venezia e il vino: il binomio che forse non ti aspetti

vigneto di Brolo Carmelitani Scalzi Venezia

Quando si pensa a Venezia, probabilmente di primo impatto non si immaginano distese di vigneti o cantine di vino. Questo è in parte vero, eppure, il rapporto della Serenissima con il vino è secolare e molto più stretto di quello che si potrebbe pensare.

vino - ponte de la malvasia
Ponte de la Malvasia nel sestiere di San Marco

La tradizione storica legata al vino

La Serenissima Repubblica di Venezia nacque ufficialmente alla fine del 600 d.C. e molto presto cominciò la sua espansione sul mare dimostrando una vera e propria vocazione al commercio. Nel corso dei secoli ha elaborato una fitta rete di traffici commerciali in tutto il Mediterraneo, e uno dei beni oggetto di scambio era proprio il vino. Era largamente prodotto anche nei territori sotto il proprio dominio come Istria e Dalmazia. I ricavati da questo tipo di commercio erano moltissimi. Sappiamo per esempio per certo che alcuni restauri del leone di San Marco, posato su una delle due colonne dell’omonima piazza e simbolo della Repubblica per eccellenza, vennero finanziati proprio grazie a quei proventi.

Vigneti più o meno nascosti

Il vino era così popolare che, anche a Venezia, tutt’altro priva di verde come la si potrebbe immaginare, c’erano giardini con viti. Secondo un vecchio adagio veneziano infatti in laguna “non vi era orto o giardino senza una Marzemina, una Recaldina o Rabosa”, tutte varietà di vite che ancora oggi esistono. Oggi un pezzetto di questa tradizione esiste ancora e vi sono luoghi dove i vigneti continuano ad esistere.

vino - Brolo Discalced Carmelites
Una volta di uva copre il parterre del brolo dei Carmelitani Scalzi che fiancheggia il vigneto – Foto di Giorgia Favero

Sono soprattutto le isole a coltivare uva da vino, come Sant’Erasmo (il cosiddetto “orto di Venezia”), Vignole, San Michele, Torcello e persino la Giudecca. Può sorprendere ancor di più probabilmente scovare piccoli vigneti anche a Venezia, però ci sono! Una è la suggestiva pergola dell’osteria Corte Sconta (letteralmente “corte nascosta”), situata a pochi passi dall’Arsenale. Un altro è il brolo dei padri Carmelitani Scalzi, un giardino mistico assolutamente da visitare che si trova attaccato alla stazione ferroviaria.

Il vino nella toponomastica veneziana

La presenza del vino a Venezia è evidente anche nella sua toponomastica. Un esempio ve l’abbiamo già anticipato: l’isola delle Vignole, che prende il nome proprio dalla coltivazione dell’uva. I riferimenti al vino tuttavia li potete trovare su diversi “fazzoletti” del centro storico, ovvero le insegne dipinte sul muro indicanti i nomi di calli, campi, sottoporteghi e quant’altro. Un nome su tutti che ritorna è Malvasia. Nome di diverse varietà di vino, e che “battezza” diverse calli e luoghi veneziani, a segnalare all’epoca alcuni negozi che lo vendevano. Importantissima è la riva del vin, lungo Canal Grande e nei pressi di Rialto, uno dei “centri commerciali” antichi di Venezia. Il nome deriva dal fatto che lì arrivavano e venivano scaricati proprio i carichi di vino.

Alcune importanti indicazioni per un bacarotour

Il bicchiere di vino, la cosiddetta “ombra”, è uno dei simboli di Venezia. Il termine deriva dal fatto che storicamente in piazza San Marco le osterie collocavano dei tavolini all’ombra del campanile, spostandoli regolarmente al movimento del sole di modo che fossero sempre al riparo dalla luce. Da qui il modo di dire che da “andiamo a bere all’ombra” si è ridotto in “andiamo a bere un’ombra”. L’ombra quindi è la regina e i suoi paggi sono i cicchetti: assaggi di cibo vario che possiamo accostare come concetto alle tapas spagnole.

vino - bacaro paradiso perduto
I tavoli esterni al Pardiso Perduto lungo le Fondamenta della Misericordia

La movida veneziana si risolve così al bacaro, sostanzialmente un’osteria, dove gustare ombre e cicchetti.Tra le tante meritevoli segnaliamo il Paradiso Perduto, a nord, storico, frequentatissimo e adeguatamente rustico; oppure Al portego, in zona Castello e più precisamente (non a caso) in Calle de la Malvasia. Punto di riferimento soprattutto per gli studenti è invece Da Lele, sufficientemente vicino alla stazione ferroviaria e a piazzale Roma per sostare con gli amici fino all’ultimo secondo utile prima di tornare a casa in terraferma.

Venezia e il vino: il binomio che forse non ti aspetti ultima modifica: 2020-04-17T09:00:00+02:00 da Giorgia Favero

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