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Virgilio Biscaro, incontro con un collezionista veneziano di Buone Musiche

Virgikio Biscaro

Può capitare di incrociare Virgilio Biscaro in molti luoghi della musica del Veneziano: a concerti, mercatini, in negozi di musica. Nato a Mestre nel 1957, attualmente lavora nel settore alberghiero, ma in passato si è occupato anche di musica, essendo stato commesso per sei anni alla Casa del Disco, storico negozio nel cuore di Mestre. Dj, dagli inizi dell’era delle radio locali, a Radio Mestre Centrale, Radio Mestre 2000 e Novaradio, conducendo programmi su Beatles, musica popolare e concerti jazz registrati in proprio. Fa parte della schiera, non poi così ristretta, dei collezionisti, dei fanatici della rarità, da ricercare con ogni mezzo. Qualche numero orientativo delle sue collezioni: circa 2000 vinili, 8000 cd, più di 600 registrazioni di concerti fatte da lui stesso. Inoltre colleziona figurine Panini dei calciatori, dal 1966 al 1972 ed ha centinaia di memorabilia tra manifesti, biglietti e locandine di concerti, biglietti… insomma di di tutto un po’(p)!

Intanto partiamo dalle tue passioni musicali, da dove hanno origine e quali sono?

Nascono da quella scatola magica che riproduceva suoni (fonovaligia) e da quel piccolo registratore a bobine della Geloso che i suoni li catturava. L’attrazione per questi due apparecchi
ed i suoi successori è stata fatale. I parenti mi hanno sempre raccontato che la prima canzone che mi prese fu Magic Moments di Perry Como. Invece io ricordo “il tuo bacio è come un rock” di Adriano Celentano. Comunque la vera passione esplose attorno ai 12 anni, quando, attratto da una copertina strana, comprai il primo disco dei King Crimson e cominciai a seguire tutto quel genere che poi venne ridefinito come progressive. Questa passione durò almeno fino al ‘73/’74. Nel frattempo avevo cominciato da un paio d’anni a seguire la musica jazz, partendo da due periodi diversi, Archie Shepp e Duke Ellington. Intanto s’insinuava anche la passione per il folk revival internazionale (Pete Seeger) e per la musica popolare Italiana (Nuova Compagnia di Canto Popolare). Questi sono gli inizi, poi anche altri artisti mi hanno appassionato nel tempo, come Battisti, Dalla, De Andrè e l’ultima grande passione, Pino Daniele.

Virgilio Biscaro negli studi di Radio Mestre Centrale

Negli anni Settanta hai preso parte al periodo delle prime radio private come disc jockey, cosa ricordi maggiormente?

La soddisfazione di poter far ascoltare la musica che amavo, che spesso non veniva trasmessa dalla radio di Stato. Ricordo anche le opportunità d’incontrare tanti artisti.

Come spettatore di concerti immagino che tu metta al primo posto quello di Paul McCartney in piazza san Marco, è così?

Quello è stato importante, ma prima del 1976 c’erano stati altri concerti: Jethro Tull, Emerson Lake & Palmer, Peter Hammill ed anche i Nucleus, Ornette Coleman ed Umbria Jazz del 1974, che metto in assoluto al primo posto.

Il biglietto con il quale Biscaro ha assistito, in prima fila, al concerto

L’aneddoto, tra i tanti, cui tieni di più, tra tutti i live seguiti?

Non ricordo l’anno, ma penso che fosse prima dell’uscita del film Blues Brothers [1980]. Il manager italiano di James Brown ci chiese se potevamo prestargli per qualche giorno una stanza di Radio Mestre Centrale, dove avrebbe provato i pezzi di un concerto che doveva tenere in zona. C’era solo Brown ed un organista. Mi è capitato più di una volta di dover aspettare che i due finissero di suonare e se ne andassero per poi dover chiudere la radio. Era un periodo che quel genere musicale non andava proprio, soppiantato soprattutto dalla Disco Music ed io da fesso -e sottolineo fesso- avevo la possibilità di registrarlo e non l’ho mai fatto, quindi mi resta qualche vago ricordo dei suoni che arrivavano da quella stanza.

Attualmente segui di più alcuni musicisti, tipo Tony Pagliuca, lo storico tastierista delle Orme, come mai?

Tony è un grande amico. L’ho conosciuto tramite Dimitri Golowaskin quasi 50 anni fa, ma ci siamo cominciati a frequentare nel 1991 dopo la sua uscita dalle Orme. Con Tony abbiamo anche realizzato due CD, tra cui Re-Collage con David Jackson dei Van Der Graaf Generator ed il Quintetto di Massimo Donà, mentre la voce è quella di Federico Vian. Oggi questo cd, di cui sono state stampate solo 1000 copie, è un oggetto ricercato sia dai fans delle Orme che da quelli dei Van Der Graaf.

Un cd raro della collezione di Virgilio Biscaro

E come collezionista, di quale rarità della tua raccolta vai più orgoglioso, tipo il più raro, il più costoso, quello a cui sei più affezionato?

Il più raro è un acetato delle Orme di cui non so se esistano altre copie. Non ricordo quale possa essere il più costoso, ma il primo LP degli Opus Avantra del 1974 si difende bene, sono affezionato a tutte quelle registrazioni dal vivo che ho fatto io, di cui possiedo l’originale e spesso l’unica copia.

Quali artisti della scena veneziana attuale segui e stimi di più?

Ultimamente ho conosciuto Sergio Renier (interessante). Inoltre mi piacciono le rielaborazioni in chiave jazz di Angela Milanese e poi c’è una giovanissima artista molto brava, Carlotta Zentilini: ci sono molti video in internet, ascoltatela!

Infine, come vede Virgilio Biscaro il futuro qualitativo del “prodotto musica”, anche alla luce del fatto che sta diventando sempre più “liquida”, vedi il passaggio dai dischi ai file?

Uno dei tanti passaggi e chissà il futuro cosa ci riserverà. Quanti supporti abbiamo avuto nel passato? 78 giri, lp, supporti magnetici (a bobina, cassetta, stereo8), supporti digitali (dat, cd, minidisc, super audio cd) tanto per citarne qualcuno. Spesso venivano ascoltati con apparecchi dove la qualità era scarsa, penso soprattutto ai mangiadischi, ai mangiacassette mono o alle radioline per ascoltare sia la musica che “tutto il calcio minuto per minuto”. E’ vero, stanno chiudendo i negozi, stanno sparendo anche i supporti e la musica si ascolta sempre più con i telefonini, collegati tramite Bluetooth a degli altoparlanti portatili, e che possiamo farci… sono scelte commerciali di chi sta alla fonte di queste decisioni. Posso dirti che comunque è già da parecchi anni ho cominciato a vedere che dalle abitazioni sono spariti i giradischi, gli amplificatori e le casse acustiche, sicuramente non mi sognerò mai di ascoltare musica dal telefonino, né a mangiare una zuppa di scarafaggi!

Virgilio Biscaro, incontro con un collezionista veneziano di Buone Musiche ultima modifica: 2024-04-11T15:23:52+02:00 da Gigi Fincato

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