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Al via Musikàmera 2024: focus sugli Anni Venti di sette secoli

Atos Trio

Il filo rosso sono gli Anni Venti, a partire dal Quattrocento fino ai giorni nostri, compresi gli anni Venti del Duemila. Il tutto amalgamato in un programma organico di autori e di temi, frutto di un lavoro di cesello che ha visto convergere il taglio musicologico e quello storico. Così si presenta “ANNI VENTI”, nuova stagione 2024 di Musikàmera al Teatro La Fenice di Venezia, che si apre il prossimo 17 gennaio nella ormai tradizionale sede delle Sale Apollinee con il concerto per basso e pianoforte Die schöne Müllerin (1823) di Franz Schubert.

Daniil Trifonov Malibran
Daniil Trifonov

Un programma ricco e articolato quello di questa ottava stagione concertistica di Musikàmera che ha visto crescere, di anno in anno, il numero degli abbonati e il pubblico in generale. Appuntamento dunque dal 17 gennaio al 2 novembre con 35 concerti in totale, articolati in 23 differenti programmi e con interpreti di alto livello artistico.

Quegli Anni Venti che, per motivi diversi, hanno segnato ogni secolo degli ultimi 700 anni

La particolarità di questa stagione – che vedrà anche un appuntamento al Teatro Malibran e due in Sala Grande della Fenice – sono proprio quegli Anni Venti che, per motivi diversi, hanno contraddistinto ogni secolo degli ultimi settecento anni. Rappresentando, di volta in volta, momenti particolarmente significativi della storia della musica. A cominciare dai primi mottetti di Dufay (5-6 marzo) che il compositore scrisse in occasione della cerimonia di consacrazione, a Firenze, della cattedrale di Santa Maria del Fiore. Mottetti che potrebbero essere stati creati, secondo studi recenti, in relazione con le misure della famosa cupola del Brunelleschi. E poi musiche di Willaert, nominato Maestro di cappella nella Basilica di San Marco a Venezia nel 1527. Per gli Anni Venti del Seicento, il celebre Lamento d’Arianna di Monteverdi, e il Clavicembalo ben temperato di Bach per gli anni Venti del Settecento.

Dai mottetti di Dufay alla musica da camera di questo secolo

L’Ottocento è ben rappresentato da Paganini e dalla nuova generazione romantica di Mendelssohn, Schumann, Liszt e Chopin che si innesta sugli ultimi capolavori di Beethoven e Schubert. Fino ad arrivare al Novecento con la dodecafonia di Schönberg, il neoclassicismo di Stravinskij e i primi lavori di Shostakovic. Fino agli Anni Venti di questo secolo, in cui continua a nascere musica da camera che merita di essere eseguita e ascoltata. Particolare attenzione è stata dedicata ai grandi anniversari: i 350 anni dalla morte di Giacomo Carissimi, i 150 anni dalla nascita di Arnold Schönberg e i centenari della morte di Giacomo Puccini e di Ferruccio Busoni.

Janine Jansen Sala Grande
Janine Jansen

Tra i grandi interpreti, Daniil Trifonov, che al Teatro Malibran eseguirà musiche di Rameau, Mozart, Mendelssohne Beethoven (27 gennaio). E, alle Sale Apollinee, András Schiff, con un programma a sorpresa su un fortepiano storico, un Blüthner del 1859 in arrivo dalla Germania (20-21 marzo). Di prestigio anche i protagonisti dei due concerti in Sala Grande del Teatro La Fenice, celebri nomi del concertismo internazionale come il pianista e direttore d’orchestra russo Michail Pletnev (26 maggio), che suonerà preludi di Chopin e Skryabin, e la violinista olandese Janine Jansen, che eseguirà con il pianista belga Denis Kozhukhin sonate di Brahms e romanze di Clara Schumann per la chiusura della Stagione (2 novembre).

Ulteriori informazioni: www.musikamera.org

(foto in evidenza: Trio Atos)

Al via Musikàmera 2024: focus sugli Anni Venti di sette secoli ultima modifica: 2024-01-14T13:19:48+01:00 da Cristina Campolonghi

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