Venti fotografie per raccontare una Parigi insolita. O meglio, per raccontare i venti quartieri di Parigi con una prospettiva inusuale, attraverso i diversi elementi architettonici che li contraddistinguono. Protagonista di questa bella proposta – in mostra alla galleria Bugno di Venezia – Davide Weber, giovane veneziano che vive nella capitale francese, fotografo freelance (con una laurea in management engineering), specializzato in reportage e che con questo progetto ha voluto uscire dalla sua solita produzione fotografica. L’approdo è una narrazione architettonica che ha voluto smembrare gli stili degli edifici parigini in venti piastrelle, molto simili alle azulejos spagnole, ma anche a sezioni di antichi tappeti. Secondo l’interpretazione e l’occhio con cui le si osserva e che viene catturato da un effetto quasi caleidoscopico di venti cortili quadrati con l’osservatore posto al centro di essi.
Fotografie “matematiche”
Ne “Les Logements Imaginaires”, questo il titolo del progetto, l’approccio all’immagine è molto rigoroso, quasi matematico. La cifra stilistica è data dalla somma di tre alloggi rappresentativi per ogni quartiere, modellati in una struttura piramidale. Il risultato è un’alternanza di coerenza cromatica e architettonica affiancata però da una serie di paradossi strutturali nei dettagli. Quasi un mandala che assomma in sé gli edifici fotografati e li rimanda all’osservatore in un’immagine dove il risultato è dominato dal fattore estetico.
Una Parigi come non l’avete mai vista!
Il progetto nasce da una ricerca che voleva essere sociologica e di mercato sul valore degli immobili parigini. Ogni foto era nata come rappresentazione grafica dei diversi elementi architettonici in questa chiave. Ne è venuto fuori un curioso caleidoscopio dove ogni elemento è riprodotto in chiave speculare e dove, al di là delle intenzioni iniziali, il tratto artistico ha preso il sopravvento.
Modernismo, brutalismo, razionalismo non sono comunque riusciti a stravolgere una città la cui impronta ha mantenuto la caratterizzazione dei suoi splendidi edifici di matrice ottocentesca dal fascino senza tempo, che tanto hanno segnato la sua identità. E che le foto di Weber, chiaramente, ribadiscono.
La mostra sarà aperta alla Bugno Art Gallery fino al prossimo 10 aprile. Orario: 10.30-18.30 (il sabato dalle 10.30, la domenica dalle 16). La Galleria si trova a San Marco 1996/d, di fronte al Teatro La Fenice.
http://www.davideweber.com/about
http://www.bugnoartgallery.com/