Tra contestazioni e polemiche il Consiglio Comunale di Venezia ha approvato, a maggioranza, il “Regolamento per l’istituzione e la disciplina del Contributo di accesso, con o senza vettore, alla Città antica del Comune di Venezia e alle altre Isole minori della Laguna”. Questione annosa e complessa, già discussa lo scorso anno con la proposta di un provvedimento che sarebbe dovuto entrare a regime già all’inizio di quest’anno. Non se ne è fatto nulla, e ora il Comune di Venezia ci riprova. Guarda caso (e chissà se è solo un caso) a poco più di un mese dalla raccomandazione dell’Unesco che proprio in quesi giorni è riunito a Riad e che vorrebbe inserire Venezia fra i patrimoni dell’umanità in pericolo. Motivazione :“Il continuo sviluppo, gli impatti dei cambiamenti climatici e del turismo di massa rischiano di provocare cambiamenti irreversibili all’eccezionale valore universale”. Il turismo, appunto, in particolare il turismo di massa. Che è enorme, esagerato, e distribuito ormai nell’arco di tutti i dodici mesi dell’anno. Elemento che sta creando alla città e a chi ci vive problemi immensi. Elemento che sta minando da anni e in modo sempre più drammatico un equilibrio fragile e unico al mondo come quello della città di Venezia.
Il ticket partirà in via sperimentale e riguarderà 30 giorni a bollino rosso
Arriva dunque questo contestatissimo provvedimento che prevede il pagamento di cinque euro. “L’obiettivo – spiega il Comune – è disincentivare il turismo giornaliero in alcuni periodi, in linea con la fragilità e unicità della Città. La sperimentazione per il 2024 sarà per circa 30 giornate, che verranno definite dalla Giunta con un apposito calendario nelle prossime settimane. In linea generale, si concentrerà sui ponti primaverili e sui weekend estivi. Il ticket dovrà essere corrisposto da ogni persona fisica, di età superiore ai 14 anni, che acceda al centro storico del Comune di Venezia, salvo che non rientri nelle categorie di esclusioni ed esenzioni. In linea generale, il contributo sarà richiesto ai visitatori giornalieri”.
Saranno esclusi dal pagamento del contributo “I residenti nel Comune di Venezia, i lavoratori (dipendenti o autonomi), anche pendolari, gli studenti di qualsiasi grado e ordine di scuole e università che hanno sede in centro storico o nelle Isole minori, i soggetti e i componenti dei nuclei familiari di chi risulta aver pagato l’IMU nel Comune di Venezia”. Saranno esentati “Coloro che soggiornano in strutture ricettive situate all’interno del territorio comunale (turisti pernottanti), i residenti nella Regione Veneto, i bambini fino ai 14 anni di età, chi ha necessità di cure, chi partecipa a competizioni sportive, forze dell’ordine in servizio, il coniuge, il convivente, i parenti o affini fino al 3° grado di residenti nelle aree in cui vale il Contributo di accesso. Più una serie ulteriore di esenzioni previste nel Regolamento, tra cui gli studenti delle scuole medie superiori in gita scolastica”.
A Venezia i posti letto per i turisti hanno superato quelli dei residenti
A fronte di un provvedimento così complesso e di difficile attuazione, il sindaco Luigi Brugnaro spiega: “Faremo una prova con grande umiltà. Cercheremo di non danneggiare nessuno, inizialmente saranno solo una ventina/trentina giorni, che potremmo definire a bollino nero”. Aggiunge l’assessore al bilancio Michele Zuin: “E’ un primo passo sperimentale. Per questo manterremo un confronto costante con tutte le categorie economiche e sociali per monitorare assieme gli effetti a breve e medio termine“. Nel frattempo il collettivo Ocio, Osservatorio civico sulla casa e la residenza a Venezia, ha comunicato solo il 9 settembre scorso che a Venezia ormai ci sono più posti letto per turisti che per residenti. Da aprile ad oggi, in soli cinque mesi, il contatore dei posti letto ha registrato +1097 per i turisti e -61 per i residenti. Un problema, si spiega, fortemente legato anche alla “Continua apertura di nuovi alberghi e alla mancata regolamentazione delle locazioni brevi turistiche”.