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V-A-C Zattere e l’architettura: una ricerca in divenire

V A C Zattere Non Extractive Architecture

L’idea principale è quella di ripensare l’architettura. Concetto non nuovo, che ha attraversato l’ultimo secolo ma che nel caso specifico si pone con una proposta innovativa: Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere. Per avere un’idea più chiara di cosa stiamo parlando, merita una visita il nuovo progetto espositivo presentato nel palazzo di V-A-C Zattere, l’ex sede della Capitaneria di Porto restaurata qualche anno fa da V-A-C Foundation. Un’istituzione senza scopo di lucro fondata a Mosca nel 2009 dal magnate russo Leonid Mikhelson, grande amante e mecenate dell’arte. In parallelo con l’ormai imminente Biennale Architettura (dove Mikhelson si è fatto carico del restauro del padiglione della Federazione Russa) quest’anno V-A-C Zattere sceglie l’architettura come strumento di espressione artistica. E lo fa con il programma espositivo Non-Extractive Architecture che si traduce sostanzialmente in un laboratorio di ricerca dal vivo.

Biblioteca Non Extractive Architecture

A cominciare dalla falegnameria a piano terra, produzione eco-sostenibile in movimento. All’essenzialità degli allestimenti al secondo piano perché anche le mostre sono protagoniste di scarti. Un modello modulare produce un impaginato con fogli fatti di alghe marine. Una biblioteca mobile propone solo cento libri, tutti legati agli argomenti di cui stiamo parlando. Una sala è specificatamente dedicata a campionari di materiali (laminati, legno, argilla) realizzati con stampanti 3D. E fra l’altro questa realizzazione è un’eccellenza tutta italiana. In un’altra si studia e si lavora utilizzando le alghe marine, in particolare quelle della laguna.

Un grande laboratorio per una mostra in continua evoluzione

V-A-C Zattere è diventato questa volta un grande laboratorio che ospita una mostra in continua evoluzione, una ricerca in divenire. E che nel corso dell’anno si articolerà ulteriormente in filoni paralleli di ricerca, residenze, programmi pubblici e iniziative editoriali. Partendo dalla consapevolezza che, attualmente, fare architettura è il punto d’arrivo di un’attività che lascia conseguenze. Qualche cifra. Il settore edile è responsabile del 39 per cento delle emissioni complessive di gas serra prodotte dall’umanità. Il bisogno di risorse non rinnovabili come sabbia, acqua, pietra e acciaio necessarie per l’urbanizzazione rapida del mondo sta irreversibilmente impoverendo intere zone. Trasformandone la natura in habitat incapaci di sostenere la vita umana e animale. Non-Extractive Architecture vuole provare a mettere in discussione alcuni principi alla base di tutto questo. Per ripensare l’industria edile con la convinzione che si possono e si devono trovare alternative migliori.

V-A-C Zattere e la ricerca di un’architettura compatibile

Fra i tanti interrogativi, la grande domanda è: che tipo di architettura emergerà quando il suo scopo principale sarà la costruzione di una comunità anziché l’accumulo del capitale? Abbiamo davvero bisogno di tutto questo cemento? C’è tempo un anno (questa la durata del programma espositivo) per studiare, confrontarsi, raccogliere i contributi di designer, teorici, scienziati dei materiali, filosofi, pianificatori e ricercatori. Il programma espositivo è in progress e si arricchirà mano a mano nei prossimi mesi. In linea con lo spirito di V-A-C Foundation il cui scopo è produrre nuova cultura attraverso una piattaforma di discussione aperta. Un metodo già applicato nella sede veneziana e che sarà replicato nel futuro mega centro per le arti e la cultura in corso di realizzazione a Mosca, GES-2. L’apertura è prevista entro l’anno.

Vac No Extractive Architecture

Per Joseph Grima, curatore del progetto espositivo insieme a Space Caviar, “L’idea è pensare ad un’architettura priva di esternalità, la cui realizzazione a vantaggio di qualcuno non può generare un danno nei confronti di altri. Questa mostra può diventare una piattaforma non solo di presentazione di un certo tipo di conoscenza, ma anche una forma di elaborazione della conoscenza stessa. Seguendo una traiettoria di sviluppo non necessariamente tradizionale”. Non-Extractive Architecture: Progettare senza estinguere resterà aperta, e “in evoluzione” così come l’hanno voluta e pensata i curatori, fino al 31 gennaio 2022. E’ aperta tutti giorni, escluso il mercoledì, dalle 11 alle 19.

(ph credit: Space Caviar, Marco Cappelletti)

V-A-C Zattere e l’architettura: una ricerca in divenire ultima modifica: 2021-05-17T08:40:21+02:00 da Cristina Campolonghi

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