Ricca di significato e contenuti l’omelia del Patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, pronunciata durante la Messa Solenne da lui presieduta in occasione della Festa della Madonna della Salute. A conclusione della celebrazione il Patriarca ha benedetto la città dalla gradinata del santuario, progettato da Baldassare Longhena e fatto erigere dalla Serenissima come voto alla Madonna dopo la peste del 1630 che causò la morte di un terzo della popolazione veneziana.
Quella di Francesco Moraglia è stata un’ omelia fortemente legata alla realtà. Il Patriarca ha ricordato che “La mancanza di amore genera sopraffazione, violenza e morte, là dove è necessario quel bene più grande che genera pace perché porta verità, giustizia e perdono … Esistono … leggi ingiuste (ricordo quelle razziali, ma non ci sono solo quelle, ce ne sono anche altre che riguardano i momenti di fragilità della vita); si tratta, piuttosto, di fare il bene prendendo le distanze da ogni forma di male, anche quelle legalizzate … Il bene comune, il bene dei più fragili poiché è questo che misura la civiltà”.
La violenza contro le donne e le morti sul lavoro “Che sono, comunque, sempre delle morti …”
I drammi dei nostri giorni, quelli più attuali: “… Derive pericolose … prendono il sopravvento nei giovani ma, anche, in non pochi adulti che, di volta in volta, finiscono per compiere quei gesti che i nostri media ci ripropongono continuamente, finiscono per assumere droga o alcol e per praticare violenza contro sé stessi e gli altri ed ecco tra l’altro la violenza contro le donne o quella sui luoghi di lavoro (le cosiddette morti “bianche” che sono, comunque, sempre delle morti…), nelle diverse forme della piccola o grande criminalità, del vandalismo, dell’indifferenza, del disinteresse o della noia”.
La noia e la monotonia possono portare alla disperazione
Il sentimento della noia e della monotonia: “Tutti possono provarlo, ma pensiamo a quanto ne sono esposti uomini e donne fragili e, in particolare, i giovani, che qualora privi di presenze significative (noi adulti latitiamo!), finiscono per lasciarsi andare e cadere nelle mani di chi vende illusioni; quanti mercanti di illusioni e di morte sono in azione 24 ore al giorno! E dietro ad una dose di droga ci sono decine o centinaia di interessi e di volti anonimi, ad eccezione dell’ultimo, quello che materialmente porge la bustina e che, quasi sempre, è “disgraziato” come chi la riceve“.
“Sentirsi amati e avere persone da amare: questo è il punto di inizio e d’arrivo che dà senso alla vita”
La necessità di avere attorno a sé persone amiche e molto motivate perché l’educazione richiede una grande motivazione: “Quanto è importante, oggi, ricercare il bene! Per questo siamo dinanzi all’icona della Madonna della Salute, la nostra Madre comune. Sì, la struttura portante di una vita è segnata dall’amore, ossia dall’amare e dal sentirsi amati … Sentirsi amati e avere persone da amare: questo è il punto di ogni vero inizio e il punto d’arrivo circa il senso da dare alla vita. Le altre aspettative, anche le più nobili o alte, da sole, non bastano se non è presente il desiderio e l’esigenza di amare ed essere amati”.
“La donna rappresenta, al massimo, la tutela dell’uomo”
La donna e il volto materno della società: “La Vergine Santissima è la donna da cui inizia la redenzione: recuperiamo il volto materno della Chiesa perché, altrimenti, diventa un’associazione segnata (quando va bene…) dall’efficienza; recuperiamo il volto materno della società perché la donna rappresenta, al massimo, la tutela dell’uomo ed è nel “sì” di Maria che una maternità biologica diventa una realtà teologica. … Maria è la prima discepola, è la figlia di Sion, la madre, la sposa, “la personificazione” della Chiesa – nel suo principio femminile e materno – che tutti conduce a Gesù, suo Figlio, unico Redentore; per questo la invochiamo come Madonna della Salute. Buona festa della Salute a tutti!”
(crediti foto: Patriarcato Venezia)