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La Fenice che rinasce dalle sue ceneri

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Tra le istituzioni veneziane più rinomate e conosciute nel mondo non possiamo non enumerare il Gran Teatro la Fenice. Situato nel sestiere di San Marco in campo San Fantin, è il principale teatro lirico della città. Come molti degli edifici veneziani, ha vissuto un percorso tumultuoso e articolato che gli conferisce a pieno titolo il diritto al nome che porta. Infatti, come il mitologico uccello di cui parla Erodoto, il teatro ha saputo in ogni momento di difficoltà risorgere dalle sue ceneri e tornare a sempre nuovo splendore.

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Un allestimento nel teatro

Nascita

Il teatro nacque a seguito di una faccenda giudiziaria intricata. Alla fine del Settecento a Venezia erano attivi sette teatri. Tra questi il teatro San Benedetto, locato nei pressi di Campo San Luca,  gestito dalla Nobile Società dei Palchettisti. Per un accordo giudiziario la stessa fu estromessa nel 1787 dalla gestione dell’edificio che fu restituito alla famiglia Venier sui cui terreni si ergeva. La Società si propose quindi di costruirne un altro e proprio per questa vicenda burrascosa decisero di dargli il nome di La Fenice. Il nuovo nome dimostrava la rinascita della società dalle proprie sventure. I lavori di costruzione iniziarono nel 1790 ma fu solo nel ’92 che si fu pronti per l’inaugurazione. Avvenne in una data significativa: il 16 Maggio, una sentita festività veneziana ovvero la Sensa. L’opera che aprì il repertorio artistico del teatro fu “I giuochi d’Agrigento” di Giovanni Paisiello.

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Un particolare degli interni

Incendi

Purtroppo il teatro fu colpito da due gravi incendi che ne distrussero grandi parti, privandoci della bellezza originale dei suoi interni. Tuttavia queste disavventure non hanno segnato la chiusura dell’edificio. Anzi, lo hanno spinto ogni volta a trovare nuova forma e a rinascere più forte, forse proprio in virtù del nome che porta.

La prima di queste sventure avvenne il 13 dicembre del 1836. Si trattò di un incendio causato probabilmente dal malfunzionamento di una stufa. Il danno fu enorme e portò al crollo del teatro ma furono risparmiate le sale Apollinee e l’atrio. Il progetto di ricostruzione fu portato a termine circa un anno dopo. Il secondo evento che distrusse il teatro fu ancora più terribile poiché doloso. Siamo nel gennaio del 1996 e in una intera notte brucia uno dei teatri più belli d’Italia e d’Europa. I lavori di ricostruzione si ispirano al motto di “dov’era, com’era”. Si cercò di ripristinare la bellezza e la straordinaria acustica di uno dei protagonisti della vita operistica e musicale italiana.

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Il teatro poco dopo l’ultimo incendio

La Fenice, una storia di eccellenze

La storia del teatro è segnata anche di tanti momento brillanti e memorabili. Il grande repertorio operistico che ha saputo offrire nel corso degli anni lo ha portato ad essere sempre all’apice degli standard musicali e anche della sperimentazione registica. Molte figure di grande rilievo vi hanno presentato i proprio lavori in prima assoluta. Tra questi ricordiamo Giuseppe Verdi, Gioacchino Rossini e più recentemente Igor Stravinskij e Prokofiev.

Attualmente il teatro è gestito dalla Fondazione Teatro la Fenice. La Fondazione mantiene alti gli standard finora proposti dal repertorio, per un pubblico non solo veneziano ma anche internazionale. Un interesse specifico è rivolto al repertorio barocco, in particolare veneziano. Un’altra delle importanti attività della Fondazione è la formazione di nuovi quadri artistici e la promozione di giovani talenti. Si vuole infatti dare spazio al panorama emergente in una perfetta simbiosi di tradizione e innovazione.

La Fenice che rinasce dalle sue ceneri ultima modifica: 2017-02-14T16:19:25+01:00 da Eva Zilio

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