Luciano Marini, dai vigili alla musica, passando per le vignette - itVenezia

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INTERVISTE PERSONAGGI

Luciano Marini, dai vigili alla musica, passando per le vignette

Luciano Marini primo piano

Luciano Marini ha saputo farsi apprezzare come responsabile di vari corpi di polizia locale, come quello di Venezia, portando sempre con sè valori umani significativi, che gli derivano da un vissuto importante. E’ nato alla vigilia del Natale del 1960 nel casertano, in un campo profughi per esuli dai paesi dell’est.
La madre era slovena ed il padre dopo la guerra espatriò in Jugoslavia. Poi la famiglia rientrò in Italia nel 1957, rimanendo nei campi profughi fino al 1961. Un storia di anni difficili, che lui stesso ha raccontato, insieme al padre Augusto Marini, nel libro “Partigiani senza patria”.

Luciano Marini con il padre Augusto Marini
Luciano con il padre Augusto Marini (foto di Giuseppina Casarin)

Dopo aver vissuto negli anni Sessanta in Danimarca, Luciano Marini si è poi trasferito a Spinea e da una ventina d’anni è di casa a Mirano. Laureato in scienze politiche a Padova, nasce lavorativamente come vigile urbano a Spinea. Successivamente diventa vicecomandante della polizia municipale di Montebelluna, poi dirigente-comandante di quella di Mogliano Veneto e dirigente della polizia municipale di Venezia dal 2006. Qui, nel 2010, ha l’incarico di comandante, che lascia a luglio 2015.
Attualmente è dirigente del Settore Agenzia Coesione Sociale del Comune di Venezia, che si occupa di stranieri, senza dimora, occupabilità sociale e volontariato. Vive da anni con Giuseppina “Beppa” Casarin, nota – fra le altre cose – come ideatrice e direttrice del Coro Voci dal Mondo di Mestre.

Una delle vignette realizzate a nome Elme
Una vignetta di Marini, firmata come Elme

Luciano Marini è però conosciuto anche per coltivare due passioni che gli danno non poche soddisfazioni, la musica e l’arte grafica. Come vignettista umoristico e satirico ha infatti pubblicato vignette, con lo pseudonimo di Elme, su Gazzettino, Cuore, Comix e altre riviste.

Cosa ha significato dirigere la polizia locale in una città particolare come Venezia?

È stata un’esperienza eccezionale sotto molti profili. Come culmine di una carriera che mi ha visto percorrere tutti i gradini da semplice vigile urbano, fino al comando di una città di respiro internazionale, è stata innanzitutto una grande soddisfazione personale e professionale. Come esperienze vissute mi ha dato la possibilità di toccare con mano aspetti del lavoro che solo una Città complessa ed articolata come Venezia può dare, probabilmente in una situazione di unicità assoluta.
Umanamente è stato tanto impegnativo e faticoso quanto esaltante e arricchente. Probabilmente la lezione più grande che ti dà gestire la Sicurezza Urbana di una Città polimorfe come Venezia è che devi essere molto aperto alle novità e altrettanto pronto agli imprevisti.

C’è un aneddoto da raccontare o un momento particolarmente significativo per Luciano Marini?

Difficile trovare qualcosa che emerga in modo particolare in una situazione di continua eccezionalità come ci si trova lavorando in e per una città come Venezia. Intanto il ricordo di molte ore di giorno e di notte passate con eccezionali collaboratori, troppo spesso vituperati e sterotipizzati nel ruolo del “ghebo”. Mi viene in mente che la gestione dei grandi eventi sono le cose che mi restano di più. Per questo metterei al top dei momenti significativi l’Heineken Jammin Festival al Parco San Giuliano (tromba d’aria compresa!) e la visita del Papa nel 2011.

Ora comunque hai svoltato pagina, puoi spiegare in cosa consiste il lavoro attuale ai Servizi Sociali?

Sono arrivato alla direzione Coesione Sociale nel 2018 con un ruolo di dirigente amministrativo. Però con la riorganizzazione della direzione avviata dal primo gennaio 2019 sono passato ad occuparmi del Settore Agenzia Coesione Sociale. Si occupa dei servizi di primo accesso dei cittadini in stato di bisogno, tramite le Agenzie Coesione Sociale che sono lo “sportello” frontale dei servizi sociali. C’è infine il Servizio di Pronto Intervento Sociale che interviene sui casi di persone in immediato pericolo per la propria sicurezza. Accanto a questi due Servizi frontali il Settore si occupa anche delle progettualità per l’Inclusione e la Mediazione dei cittadini stranieri. Infine un Servizio apposito si occupa delle politiche attive per il lavoro (Occupabilità) e della Casa del Volontariato (Cittadinanza Attiva).

Vivere e lavorare nella Terraferma, come ricordi il passato di Mestre e come vedi il presente e come ne immagini il futuro?

Per me il passato di Mestre é la seconda metà degli anni settanta, quando andavo alle scuole superiori, per cui non sono un recente frequentatore della città. Certo, mi sono “occupato” di Mestre quando disegnavo vignette per la rubrica settimanale “Ma non è una cosa seria” del Gazzettino, negli anni Novanta. Successivamente, per motivi professionali, sono stato per lungo tempo “trevigiano”.

Luciano Marini - Il simbolo del Comune di Venezia
Lo stendardo del Comune di Venezia


Ho quindi ritrovato Mestre nel 2006, quando sono stato chiamato per assumere l’incarico di dirigente del settore Terraferma della Polizia Municipale. Ho trovato una città nuova, vivace e anche più bella, con un centro ben definito e vivibile, il nuovo gigantesco parco di San Giuliano a due passi dal centro e i tanti progetti di riqualificazione.
Più che immaginarne il futuro mi auguro una vocazione per Mestre e dintorni, più “green” e a misura d’uomo. La speranza è che l’abbandono dell’antica centralità industriale della chimica non sia sostituito da una nuova centralità “industriale” del turismo.

Luciano Marini, parliamo della passione per la musica e del tuo gruppo Fab Ensemble; avete avuto molte soddisfazioni…

La passione per le parole e la musica di Fabrizio De Andrè ci ha spinto a fare sempre il meglio possibile. Questo soprattutto nelle nostre reinterpretazioni originali a volte anche abbastanza spinte (avete mai sentito l’aulica “Carlo Martello torna dalla battaglia di Poitiers” in chiave hard rock?). Abbiamo avuto molto in cambio da questo impegno: tournée all’estero (Danimarca, Svizzera, Slovenia, Croazia) e concerti importanti in Italia.

Luciano Marini - i Fab sul palco
I Fab Ensemble con Luciano in primo piano al basso (foto di Maurizio Dorigo)

Abbiamo anche ottenuto un premio della critica del concorso “Risonando De Andrè” a Soriano del Cimino (VT), rassegna che segue, appunto, i gruppi che reinterpretano Faber. Personalmente con il gruppo Fab Ensemble sono passato quasi definitivamente e con grande soddisfazione al basso. Questo pur essendo io fondamentalmente un chitarrista, anche se ultimamente sto riprendendo la chitarra in mano anche con i Fab.

Avete anche cambiato cantante, vi ha lasciati tuo fratello Marino; cosa è cambiato e che progetti avete?

La voce e la chitarra di Marino erano una salda certezza per noi. Probabilmente il timbro di voce molto vicino alle corde di De Andrè ha anche consentito a volte di allontanarci dalla sua musica, senza abbandonarne il senso. Ma le cose nella vita cambiano ed ora con il nostro nuovo cantante Cristiano Zuin stiamo sperimentando nuovi assetti che portano novità, freschezza e rinnovata voglia di fare.
I progetti in cantiere sono sempre sulla reinterpretazione alla nostra maniera. Anche noi abbiamo però dovuto fermarci a causa dell’emergenza sanitaria e ora stiamo riordinando le idee per decidere come procedere. Forse è arrivata l’ora di affrontare “La buona novella”, ma vedremo. La nostra prima uscita post Covid19 è stata lo scorso 25 giugno al Vapore a Marghera.

Luciano Marini, dai vigili alla musica, passando per le vignette ultima modifica: 2020-07-03T09:30:00+02:00 da Gigi Fincato

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