Il Museo nazionale e Area archeologica di Altino è un luogo che merita di essere visto da ogni cittadino del veneziano. Scopriamo il perché!
L’antica Altino
Facciamo intanto un piccolo passo indietro e scopriamo qualche notizia sulla città, portata alla luce proprio grazie al lavoro archeologico fatto da numerosi studiosi in un ormai lungo arco di tempo. La città nasce nel VIII secolo a.C, dunque circa 2800 anni fa! Non tutti sanno che prende il nome da una divinità anticamente venerata, Altino appunto, il cui santuario sorge proprio dove si trova attualmente il Museo. Città dalla forte vocazione mercantile, diviene sede vescovile nel IV sec d.C. con Eliodoro ma dal VII secolo sprofonda in un forte declino.
Il Museo di Altino e i suoi reperti
Sono oltre duemila i reperti archeologici conservati all’interno del Museo. Il percorso espositivo accompagna il visitatore lungo la linea del tempo e via via svela come vivevano, dove abitavano, cosa scrivevano, come onoravano gli dei e i defunti gli antichi abitanti di questa millenaria città. Una curiosità: in tutto l’edificio, ma in particolare all’ultimo piano, sono apprezzabili alcune scritte e disegni dei lavoranti della Risiera (dal 1880) e dei soldati della Grande Guerra che raccontano la storia recente del sito. Ogni sezione ha il suo “reperto imperdibile” che vi invitiamo a scoprire – quando sarà possibile – anche tramite una visita guidata. Recentemente la mostra Antenati Altinati ha reso protagonisti i personaggi immortalati nelle sculture dei monumenti funerari e ha dato loro voce, trasformandoli in voci narranti della vita della loro epoca. La mostra è stata organizzata in collaborazione con il Progetto Interreg Italia-Croatia “Historic” e sarà visitabile anche nel corso del 2021.
Non una ma due aree archeologiche
A poca distanza dal Museo è possibile visitare le due aree archeologiche, che ci danno una utile misura per immaginarci la città di allora. In primo luogo l’area archeologica della porta-approdo: questa conserva le fondamenta del monumentale ingresso settentrionale in città, accessibile solo via acqua (I sec. a.C), e tracce di una strada urbana (cardine). L’area archeologica del quartiere residenziale augusteo, invece, comprende una antica strada perfettamente conservata (il decumano, datato fine I a.C. – inizi I d.C.): molto scenografica! Lungo il percorso si allineano inoltre resti di case, tra le quali la domus con il mosaico della Pantera (II d.C.). Una balaustra affaccia su un tratto di canale con approdo (I sec. a.C.) precedente la strada.
Il Museo di Altino dopo il Covid-19
Come sappiamo, la pandemia ha colpito diversi settori e uno tra questi è sicuramente il mondo della cultura. I musei tuttavia sono spazi sicuri dove è possibile garantire il contingentamento degli ingressi, il distanziamento e l’utilizzo corretto dei dispositivi di sicurezza. Non possiamo dunque non esortarvi a visitare questi spazi, soprattutto i musei che hanno l’onore e l’onere di raccogliere un’identità e una storia territoriale che merita d’essere tramandata. Si attende ancora di scoprire in base all’andamento dei contagi la data di apertura anche per il Museo di Altino, e se sarà effettivamente possibile riammettere i visitatori anche in zona gialla. L’invito è di seguire i social del Museo o la pagina internet dedicata per avere tutte le informazioni necessarie alla visita.
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