Le mani scorrono lungo la statua in bronzo di Alberto Giacometti. Una figura femminile sottile, sensuale, le cui curve, le superfici, gli angoli smussati svelano immagini inedite dell’opera artistica. Inedite perché rivelate dal tatto, non dalla vista. Eppure anche questo è un modo di vedere, di conoscere, di apprezzare l’arte. Fruibile a tutti, una modalità indispensabile per chi soffre di disabilità visive. Fra i primi musei a proporre questa esperienza, la Collezione Peggy Guggenheim di Venezia diventa sempre più luogo di inclusione, spazio sociale e educativo che ha reso il proprio patrimonio artistico ancora più fruibile, creando un percorso di accessibilità e avviando un processo di sensibilizzazione alla conoscenza dell’arte attraverso il tatto. Il progetto Doppio Senso. Percorsi Tattili alla Collezione Peggy Guggenheim, nato nel 2015, riparte dopo tre anni di chiusura a causa della pandemia.
La bellezza dell’arte alla portata di tutti
Già allora la visita alla Collezione Guggenheim dava ad adulti e bambini con disabilità visiva il modo di scoprire alcuni capolavori del museo riprodotti in termoform e resina, con matrice realizzata a mano presso il centro del Materiale didattico della Fondazione Istituto ciechi di Milano. Ora Doppio Senso ricomincia con un’importante novità. Ad implementare il format oramai consolidato che prevede la visita tattile con Valeria Bottalico, ideatrice e curatrice del progetto, e il laboratorio condotto dall’artista non vedente Felice Tagliaferri, il museo mette a disposizione un vero e proprio catalogo, che raccoglie le riproduzioni tattili di diverse opere in collezione accompagnate dalle rispettive schede tecniche descrittive, in italiano e inglese, redatte in Braille e in caratteri ad alta leggibilità.
Si tratta di un kit che dallo scorso settembre è sempre disponibile gratuitamente presso la biglietteria della Collezione. Fruibile dal pubblico che ne faccia richiesta, e di supporto a una visita condotta così in totale autonomia. Dal 15 settembre, Superficie 236 (1957) di Giuseppe Capogrossi, La nostalgia del poeta (1914) di Giorgio de Chirico, Verso l’alto (1929) di Vasily Kandinsky, Uomini in città (1919) di Fernand Léger, e La voce dell’aria (1931) di René Magritte, sono esposte all’interno delle sale della collezione permanente con le rispettive riproduzioni tattili. Il percorso tattile include, inoltre, sculture di Max Ernst e Alberto Giacometti, esplorate in originale. A seconda dei diversi riallestimenti della collezione, il catalogo a disposizione del pubblico con disabilità visiva integra il percorso, già accessibile in museo, con le riproduzioni tattili e la guida all’esplorazione dei capolavori di altri artisti come Paul Klee, Piet Mondrian e Pablo Picasso.
Un progetto educativo di accessibilità che diventa percorso educativo di inclusione
Davvero affascinati quelle piccole opere bidimensionali che rappresentano la chiave per “vedere” attraverso il tatto gli originali e che rappresentano una sintesi del patrimonio culturale della Collezione. “Fanno di un progetto educativo di accessibilità un percorso educativo di inclusione“, sottolinea la direttrice della Collezione Karole P. B. Vail. “Un percorso teso alla formazione di una comunità sempre più ampia e partecipe alla vita museale e finalizzato dunque alla diffusione dell’arte moderna, nonché alla promozione del ruolo sociale ed educativo del museo stesso “.
Il progetto ha avuto il supporto di Florim, prima industria ceramica in Italia ad essere Società Benefit che ha finanziato Doppio Senso grazie alla vendita di opera d’arte in ceramica composta da 80 pezzi unici disegnati dalla designer e artista Elena Salmistraro. Tre gli appuntamenti in programma – 22 ottobre (adulti), 12/13 novembre (adulti, bambini e bambine), 3 dicembre (adulti) – destinati al pubblico di non vedenti, ipovedenti e vedenti in chiave inclusiva. Sono tutti gratuiti fino a esaurimento posti. Per informazioni e prenotazioni: [email protected] / 041.2405401/444.
(crediti foto: Francesca Bottazzin)