Non solo mimose. Si parlerà di donne: afghane, iraniane, kurde. E si parlerà dei loro diritti violati, delle difficili situazioni che le donne vivono in quei Paesi. Appuntamento l’8 marzo all’Ateneo Veneto alle 17 per DONNATENEO-MARZO DONNA. Sarà un pomeriggio dedicato a riflettere sui diritti violati delle donne in Iran e in Afghanistan, Paesi in cui i regimi islamici hanno cancellato la libertà e i diritti dei singoli.
All’incontro, in Aula Magna, parteciperanno Kamin Mohammadi, giornalista iraniana fuggita con la famiglia dall’Iran durante la rivoluzione di Khomeini del ’79. Esule nel Regno Unito, Kamin è un’attivista per i diritti umani e per le donne iraniane.
Marco Niada, già corrispondente de Il Sole 24 Ore a Londra, dove attualmente risiede. Da una decina d’anni Niada si occupa di problemi di sviluppo. E’ presidente del Comitato Arghosha Faraway Schools, una charity che finanzia progetti di educazione in Afghanistan. Concluderà l’incontro la proiezione in prima assoluta del documentario “Donna Vita Libertà” ideato e diretto da Giovanna Pastega con le riprese e il montaggio di Andrea Basso e l’assistenza tecnica di Francesca Pezzo. Da Venezia, luogo di incontro tra culture e popoli da secoli, questo docufilm vuole portare all’attenzione internazionale la voce di tre donne iraniane e kurde contro la violenza. Il loro racconto delle proteste scoppiate in Iran, il loro timore per le ritorsioni verso la famiglia e gli amici, il loro desiderio di libertà, di parità e di una società più giusta.
(crediti foto: ufficio stampa Ateneo Veneto)