Una storia del ventesimo secolo per immagini, quelle iconiche dei grandi nomi del secolo scorso ma anche tante foto di moda, fotoreportage, fotografie documentaristiche, scatti di architettura, nature morte. Molte immagini inedite e importanti capolavori dell’arte fotografica. “CHRONORAMA. Tesori fotografici del 20° secolo” è la nuova proposta di Palazzo Grassi a Venezia, una panoramica di immagini dal 1910 al 1979 provenienti dagli archivi delle edizioni Condé Nast cui fanno capo riviste quali Vogue, Vanity Fair, House & Garden, Glamour, … Archivi che in parte sono stati acquisti dalla Collezione Pinault. La mostra, che resterà aperta fino al 7 gennaio 2024, è la prima esposizione mondiale dedicata a questi tesori fotografici, alcuni mai visti prima dal pubblico.
“CHRONORAMA. Tesori fotografici del 20° secolo”
Sono 407 le opere in mostra, realizzate da oltre 150 artisti internazionali quali Edward Steichen, Berenice Abbott, Cecil Beaton, Lee Miller, André Kertész, Horst P. Horst, Diane Arbus, Irving Penn, Helmut Newton, tra i fotografi. Eduardo Garcia Benito, Helen Dryden e George Wolfe Plank, tra gli illustratori.
Un “Immenso flusso di immagini, una visione caleidoscopica di un viaggio in tempi ormai passati”, spiega il curatore Matthieu Humery. Immagini che in qualche modo si legano all’attuale cultura della foto “mordi e fuggi” condivisa in tempo reale, ma che a differenza di questa rappresentano un’importante testimonianza storico-artistica del Novecento. Ed è vero, come aggiunge il curatore Humery, che dopo aver visto la mostra ci si ridesta “Da un sogno bizzarro, con la sensazione di aver attraversato il tempo, nello spazio di una notte o di un singolo istante”. Quella che si prova è un’impressione di straniamento, come se si fosse reduci da un viaggio all’indietro nel tempo.
Il racconto di un secolo attraverso i volti di uomini e donne, momenti storici, vita quotidiana
Nonostante le immagini in mostra fossero destinate ad essere pubblicate su riviste, l’allestimento di Palazzo Grassi invita a osservare ogni foto in sé e per sé, decontestualizzata da quella che era la sua destinazione originaria. Pensando e considerando ogni singolo lavoro come un’opera d’arte a pieno titolo che in qualche modo racconta un frammento di storia di quello che è stato definito il secolo dell’immagine.
L’allestimento segue un ordine cronologico suddiviso per decenni, disegnando un’evoluzione estetica che si racconta attraverso i volti di uomini e donne, momenti storici, vita quotidiana. Segnati dai sogni e dai drammi del ventesimo secolo. Scorrono le immagini di personaggi fortemente rappresentativi del secolo scorso: da Charlie Chaplin a Henri Matisse, Albert Einstein e Winston Churcill, Greta Garbo e Chaterine Deneuve. Ma anche le barricate a Parigi davanti a Notre-Dame nel 1944, il set del film Il dottor Zivago (1965), gli astronauti dell’Apollo 8 in tuta spaziale nel 1968.
Il dialogo con “Chronorama Redux”, opere di quattro artisti contemporanei
Questi sono, in estrema sintesi, i tesori fotografici di CHRONORAMA. Una vera e propria “miniera di diamanti” come l’ha definita Bruno Racine, direttore e amministratore delegato di Palazzo Grassi-Punta della Dogana. E che in questa mostra la Pinault Collection ha voluto mettere in dialogo con le opere di quattro artisti contemporanei. Sono state allestite in quattro spazi specifici di Palazzo Grassi.
“Chronorama Redux” è il nome del progetto (sempre a cura di Matthieu Humery) che si esprime attraverso i lavori di Tarrah Krajnak, Erik N. Mack, Giulia Andreani e Daniel Spivakov. ‘Redux’ significa chi porta, restaura, fa vivere. È la missione di questi giovani artisti. Attraverso il loro lavoro, tra pittura, scultura, performance e fotografia, riportano queste opere nel 21° secolo, dando loro un nuovo significato e nuova vita. I lavori di questi quattro artisti contemporanei irrompono, e interrompono, la linea cronologica dell’allestimento principale, creando un nesso tra storia e contemporaneità.
