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EDIFICI STORICI STORIA, ARTE E CULTURA

La dimora del doge Pietro Grimani rinasce grazie a un pool di imprenditori francesi e veneziani

Palazzo Vendramin Grimani

Quando la cultura, in tutte le sue forme, costruisce un rapporto tra Venezia e la Francia. Non è il primo e non sarà certamente l’ultimo. L’occasione questa volta è palazzo Vendramin Grimani, gioiello dell’architettura cinquecentesca affacciato sul Canal Grande e che nel Settecento fu dimora di Pietro Grimani, doge della Serenissima dal 1741 al 1752. Prima di sedere sulla poltrona dogale Pietro Grimani era stato ambasciatore a Londra dove aveva conosciuto lo scienziato Isaac Newton. Era stato accolto come socio onorario nella Royal Society e, soprattutto, fin dall’inizio del XVIII secolo aveva fatto della sua dimora un importante cenacolo illuminista. A palazzo Vendramin Grimani arrivava in quegli anni il gotha della cultura dell’epoca: architetti e poeti, filosofi e scienziati. Ospiti di un uomo coltissimo, quale era appunto Pietro Grimani. Alla sua famiglia appartenevano personaggi che furono raffinati collezionisti ma anche importanti committenti di opere architettoniche, scultoree e pittoriche sia a Venezia che nei domini di terraferma e d’oltremare.

Palazzo Vendramin Grimani aperto al pubblico dal 24 maggio

Parte da queste radici e da questi presupposti il progetto della Fondazione dell’Albero d’Oro, istituzione culturale senza fini di lucro nata nel 2019 da un gruppo di imprenditori e professionisti francesi e veneziani. Appassionati di cultura in tutte le sue forme ma, soprattutto, fortemente legati a Venezia. Un fondo privato ha consentito l’acquisto e il restauro del palazzo. Per restituirlo a quella che è stata la sua vocazione per secoli, essere un luogo di cultura.

Interno Palazzo Vendramin Grimani

Sarà la 17ma Mostra Internazionale di Architettura l’occasione per riaprire le porte di questa prestigiosa dimora, già nota come palazzo Grimani Marcello. E farla visitare al pubblico grazie a un ricco un programma di visite guidate su prenotazione e gratuite per l’occasione, tutti i giorni dal 24 maggio al 6 giugno 2021. Tra passato e presente, in questo antico crocevia di culture tornato a nuova vita con lo spirito e gli intenti di allora.

La famiglia Grimani, una storia di arte e di collezionismo

La storia del palazzo, quella delle illustri famiglie che l’hanno abitato per sei secoli, i recenti interventi di restauro che gli hanno restituito l’antico splendore. Questa la narrazione che accoglierà gli ospiti nella visita al piano nobile. E poi la storia delle collezioni d’arte che lo arricchivano – perché i Grimani erano grandi collezionisti – e che sono andate in gran parte disperse. Il racconto includerà un primo eccezionale nucleo di dipinti appartenuti al palazzo di artisti quali Domenico Tintoretto, Sebastiano Ricci e Francesco Montemezzano.

Particolare Interno Palazzo

Il percorso di visita proporrà opere d’arte antiche e contemporanee che la Fondazione dell’Albero d’Oro ha potuto avere in prestito da collezioni private internazionali. E sarà interessante curiosare sul prima e dopo i lavori di restauro grazie alle immagini fotografiche di Patrick Tourneboeuf (Parigi, 1966). Con i suoi scatti l’artista francese ha fissato l’ultima parte della storia del palazzo.

Fra i progetti della nuova Fondazione, ricomporre le collezioni disperse

La nuova Fondazione fa riferimento nel nome “dell’Albero d’Oro” al ramo dei Grimani dell’Albero d’Oro che visse per secoli in questo palazzo e di cui la famiglia si fregiava. Una denominazione che forse voleva indicare la purezza della stirpe. O che forse era legata alle decorazioni dorate che anticamente impreziosivano la facciata di palazzo Vendramin Grimani, degna sede delle grandi collezioni che si trovavano al suo interno. Con la cadura della Serenissima nel 1797 e le successive divisioni ereditarie, gran parte di questo tesoro andò disperso.

Particolare Soffitto Palazzo Vendramin Grimani

E’ proprio sul tema dell’antico collezionismo che la nuova Fondazione intende lavorare. Con l’idea di ricomporre buona parte delle collezioni perdute. Sviluppando il tema del collezionismo attraverso una programmazione di ampio respiro e di carattere internazionale.

L’apertura del palazzo concomitante con la prossima Biennale Architettura

In questa programmazione sono previste borse di studio, premi e progetti multidisciplinari. Residenze, workshop, incontri, concerti e mostre completeranno l’offerta culturale della Fondazione. Il terzo piano del palazzo ospiterà una foresteria e aree di lavoro. Dopo l’apertura eccezionale concomitante con la Biennale Architettura (e in occasione dei 1600 anni dalla fondazione di Venezia), dal 7 giugno palazzo Vendramin Grimani resterà aperto al pubblico sempre su prenotazione e con visite guidate dal giovedì alla domenica. Per saperne di più sulla storia delle famiglie e delle collezioni, è alle stampe la prima guida illustrata del palazzo. Sarà disponibile in tre lingue: italiano inglese e francese. In attesa di una seconda (già programmata) e più ampia pubblicazione.

(ph credit: Patrick Tourneboeuf e Fondazione dell’Albero d’Oro, Ugo Carmeni)

La dimora del doge Pietro Grimani rinasce grazie a un pool di imprenditori francesi e veneziani ultima modifica: 2021-03-11T10:06:37+01:00 da Cristina Campolonghi

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Julieta B. Mollo

👏👏👏

Bellissimo posto!

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