Un palazzo della Repubblica Serenissima a Roma - itVenezia

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LO SAPEVI CHE

Un palazzo della Repubblica Serenissima a Roma

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Il palazzo di Venezia o palazzo Barbo

Tra il 1455 e il 1467, il cardinale veneziano Pietro Barbo commissionò la costruzione della propria residenza attorno all’esistente basilica di San Marco a Roma. I lavori proseguirono anche dopo l’elezione del cardinale a pontefice e il palazzo divenne sede papale.

Nel 1564 il milanese papa Pio IV cedette l’ex residenza di Pietro Barbo all’Ambasciata della Repubblica di Venezia nello Stato Pontificio. Palazzo San Marco divenne “il Palazzo di Venezia”. L’edificio era diviso in due parti con funzioni distinte: l’appartamento Barbo era la residenza degli ambasciatori e l’appartamento Cybo era per i cardinali con il titolo di S. Marco.

Dopo pochi anni, la Serenissima ricambierà donando il Palazzo Gritti a Pio IV. Lo Stato della Chiesa ebbe così a Venezia la propria residenza dei nunzi apostolici (ambasciatori) in campo San Francesco della Vigna. Nel XIX secolo l’edificio passò ai francescani che lo unirono al proprio convento mediante il noto cavalcavia a colonnato. Fu poi una prigione ed ora un condominio.

I papi dalla fine del ‘500 si spostarono al palazzo del Quirinale.

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Un dettaglio della loggia

Il palazzetto

Nacque successivamente come giardino segreto del papa Paolo II (Pietro Barbo). Una via sopraelevata coperta lo collegherà poi alla torre del palazzo che era adiacente al monastero Francescano di Santa Maria in Aracoeli. Il primo arco del passaggio veniva chiamato l’Arco di San Marco.

Nel 1909, nell’ambito di sistemazione della piazza antistante al Vittoriano, fu decisa la demolizione del Palazzetto e la ricostruzione poco lontana dal sito originario. I cavalli della Basilica di San Marco a Venezia quando furono portati a Roma nel 1916-1918, per salvarli dai bombardamenti, trovarono ricovero a Castel Sant’Angelo e poi nei giardini di Palazzo Venezia.

La basilica di San Marco

Il palazzo di San Marco inglobò l’antichissima basilica di San Marco, gestita quasi sempre da cardinali veneziani, alcuni dei quali trovarono qui sepoltura. Uno fra tutti il cardinale Marcantonio Bragadin nipote ed omonimo del famoso condottiero.

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La statua che rappresenta lo sposalizio con il mare

Il giardino della basilica

La fontana del giardino venne commissionata nel 1729 dall’ambasciatore veneto Barbon Morosini, che così risolse anche l’approvvigionamento idrico per gli abitanti del palazzo. La statua marmorea raffigurante Venezia con il corno dogale sul capo, è in atto di gettare l’anello nuziale per lo sposalizio del mare. In alcuni testi è riportato che rappresenta invece la reale città d’Adria.

Ai piedi della statua ruggisce il leone alato di S. Marco. Dall’altra un sorridente puttino ricorda che la fontana fu costruita non solo a vantaggio degli abitanti del palazzo, ma anche di quelli vicini. Altri quattro graziosi puttini sostengono gli stemmi dei territori d’oltremare conquistati da Venezia: Cipro, Dalmazia, il Peloponneso e Creta.

L’Altare della Patria e il rifacimento di piazza Venezia

Tutto cambiò dal 1882 con l’edificazione dell’Altare della Patria in onore allo scomparso Vittorio Emanuele II. Venne demolita completamente l’originale struttura urbana e il Palazzetto venne spostato in quanto si trovava nel bel mezzo dell’ampliata piazza Venezia.

Il nuovo progetto portò anche alla costruzione di un altro edificio, eretto di fronte a quello di Venezia e noto come palazzo delle Assicurazioni Generali. Quest’ultimo è ornato da un grande leone marciano un tempo collocato sulle mura di Padova. Il leone venne lanciato nel 1797 nel canale sottostante la fortificazione dalle milizie francesi. Dopo decenni venne recuperato per poi essere acquistato e collocato ad ornamento del palazzo romano.

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Dov’era il palazzetto e dove si trova oggi

Dopo la caduta della Serenissima

Parte dell’edificio fu messa in pericolo dal governo giacobino della Repubblica Romana. In questo periodo Antonio Canova intercederà affinché il Palazzetto non venga abbattuto per far posto ad un mercato.

Con il trattato di Campoformio del 1797 la Serenissima cesserà di esistere ed il palazzo veneziano passerà all’Austria e lo sarà per tutto il XIX secolo. Nel 1916 se ne appropriò lo Stato Italiano e con l’avvenimento del ventennio fascista, nel 1926 fu sede del quartiere generale di Benito Mussolini.

Un palazzo della Repubblica Serenissima a Roma ultima modifica: 2017-10-20T09:05:40+02:00 da Franco Corè

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