Tre esemplari, più l’originale che attualmente è conservata al Museo Archeologico di Vicenza, raccontano le origini dei veneti. Tutti. Quelli che ancora vivono nel Veneto e quelli che sono stati costretti ad emigrare. Accomunati dalla più antica testimonianza archeologica in cui compare il termine “Venetkens” ossia “Genti venete”. La stele originale era stata rinvenuta per caso nel 1992 in località San Marco, ad Altura di Isola Vicentina. Le tre riproduzioni si trovano a Isola Vicentina dove è avvenuto il reperimento dell’originale. A Marau, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul, dove risiedono moltissimi discendenti di emigranti veneti. E recentemente anche a Venezia, nella sede della Regione Veneto a Palazzo Balbi. “È un vero documento del nostro popolo – spiega il presidente del Veneto Luca Zaia – Perché, tra quelli conosciuti, è il primo nella storia in cui si parla dei Veneti”.
“Una vera pietra miliare della nostra storia – aggiunge Zaia – E ho piacere che ora sia rappresentata nella sede principale del governo regionale perché è anche l’occasione di conoscere un bel episodio di senso civico. Chi l’ha rinvenuta poteva infatti non dire nulla pubblicamente e magari tenersela a casa. Invece l’ha correttamente affidata alle autorità competenti. Facendo in modo che un simbolo così importante per il Veneto e per i suoi abitanti sia di apprezzamento collettivo”.
Il “saso moro” dove è incisa una scritta in antica lingua venetica
Curiosa storia quella di questo importante reperto archeologico, una pietra basaltica scura, chiamata localmente “saso moro”, oggi resa molto chiara dal passare del tempo. Si tratta infatti di una grande pietra che risale al quarto secolo avanti Cristo e sulla quale è incisa una scritta in antica lingua venetica. Il testo – è stato spiegato da chi ha studiato il reperto – riporta il termine “Venetkens” nel messaggio di ringraziamento da parte di uno straniero. Costui avrebbe donato la stele alla comunità locale dopo essere stato accolto e aver trovato una nuova patria in quel territorio.
A Rio Grande do Sul una copia dell’antico reperto, omaggio agli emigranti veneti che risiedono in quel territorio
Una reperto importante e prezioso non solo per il suo valore intrinseco ma anche per quel che rappresenta. Per i veneti e per chi dal Veneto vive lontano. Tutti comunque “Venetkens”, come si legge nel reperto ritrovato ad Altura di Isola Vicentina. Di particolare significato è stata la donazione di una copia dell’antica stele a Marau, nello stato brasiliano di Rio Grande do Sul. Terra di emigranti veneti di prima, seconda, terza generazione che si sentono profondamente legati al Veneto. Non meno importante il dono della copia che ha trovato degna sede nel palazzo veneziano del governo regionale del Veneto.