Venezia comincia a ripartire, o almeno così sperano tutte le categorie economiche della città. E, paradossalmente, questa seppur minima ripartenza riguarda proprio uno dei settori più contestati dell’economia turistica veneziana. Quello delle grandi navi. La notizia è che ai primi di giugno dovrebbero arrivare le prime due grandi navi di MSC Crociere, secondo quanto riportato dal sito della Compagnia. Si tratta della MSC Sinfonia che dovrebbe partire per una crociera di sette giorni nel mare Mediterraneo. Stessa destinazione per la MSC Poesia in partenza nel medesimo periodo. In una situazione di lockdown soft, come lo ha definito il presidente della Regione, Luca Zaia, con regole rigide per i dispositivi di protezione quali mascherine e guanti, ma comunque con meno restrizioni, tornano le grandi navi a Venezia. All’indomani – era il primo di aprile – della decisione del Governo che con un decreto legge ha deciso lo stop per le grandi navi in laguna. “Una decisione giusta e attesa da anni” aveva commentato quel giorno il Ministro alla Cultura, Franceschini. “L’approdo delle grandi navi dovrà essere progettato e realizzato fuori dalla laguna, così come chiesto dall’Unesco”.
Si è ora in attesa del bando (che dovrebbe uscire in tempi brevi) per il concorso di idee finalizzate a trovare soluzioni che mettano insieme le esigenze di tutela del patrimonio artistico, culturale e ambientale di Venezia e della sua laguna con quelle legate allo svolgimento dell’attività crocieristica e con le esigenze del traffico delle merci.
Per Zaia è comunque un segnale di ripresa, in attesa dell’ormeggio a Marghera
Dati i tempi difficili, per il presidente del Veneto Luca Zaia l’arrivo di questi primi due giganti del mare è un segnale di ripresa. “Il ritorno delle crociere a Venezia ci consente di pensare che il mondo non si è fermato. Venezia ora è deserta, ma tornerà ad essere quella di prima”. Tornerà tutto davvero come prima? Zaia precisa che resta da risolvere il tema della viabilità acquea. “E’ ovvio che dobbiamo portare le navi fuori dalla Giudecca e dal Bacino di San Marco. Nell’ultimo Comitato si è deciso che dovranno passare per il Canale dei Petroli e arrivare a Marghera. Finché non sarà approntato l’ormeggio a Marghera, continueranno con la viabilità ordinaria, ma il cambio è imminente”. E’ ovvio, ha aggiunto, “che stiamo sperando di arrivare in fondo con quello che sarà l’ormeggio Marghera”. La prima via alternativa (in attesa della prospettata soluzione fuori dalla laguna) al passaggio delle grandi navi davanti a San Marco. “E’ chiaro – conclude Zaia – che bisognerà continuare con la viabilità di sempre fino a che non sarà pronto l’ormeggio di Marghera. E’ comunque importante vedere questo segnale di ripresa”.
I No Grandi Navi pronti a bloccare i prossimi arrivi delle crociere a Venezia
Inutile dire che il traffico delle crociere a Venezia in questi tempi sarà molto ridotto. Dovrà essere compatibile con le norme, ancora tutte da decidere, sullo spostamento dei turisti. Ma la sua ripresa ha sollevato una immediata reazione dei comitati e delle associazioni cittadine contrarie al passaggio delle grandi navi in Bacino San Marco.
Lo sconcerto ha preso il posto dell’entusiasmo che tutti avevano espresso all’indomani del decreto legge del primo aprile. Gli attivisti hanno già annunciato una mobilitazione, dichiarandosi pronti a bloccare i prossimi arrivi e contestando la soluzione Marghera perché non idonea e in linea con le norme. Se il decreto del Governo era stato accolto con soddisfazione, ora gli attivisti del Comitato No Grandi Navi lo definiscono carta straccia. Lo scoglio, di sempre, mettere insieme le esigenze economiche con quelle di tutela ambientale. Nell’ottica di un ripensamento degli afflussi turistici a Venezia quando sarà passata l’emergenza pandemica. Un ripensamento che, al momento, sembra ancora molto lontano e tutto ancora da inventare.
Gracias por tu nota.