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A San Donà una mostra sul Sessantotto, per riflettere e approfondire

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Una mostra sul Sessantotto ospitata nell’Oratorio Don Bosco di San Donà. Quando la pandemia può diventare occasione di spunti e di riflessioni attraverso testi e immagini. Non sulla pandemia, di cui si sta parlando già molto. Ma su un momento della nostra storia recente che molto ha condizionato la società attuale. Promotore il gruppo dell’Oratorio di San Donà di Piave Famiglia diventa ciò che sei, che in tempi normali avrebbe pensato all’organizzazione di un incontro di riflessione, “lasciandoci provocare dalla storia, in particolare da quella che non si studia ancora sui libri di scuola”. E che in tempi di pandemia, per non perdere comunque l’abitudine a riflettere insieme, ha pensato all’organizzazione di una mostra visitabile su prenotazione.

Vogliamo tutto, 1968-2018. Una mostra per riflettere sulle origini e sugli esiti del Sessantotto

Si chiama Vogliamo tutto, 1968-2018. Una mostra per riflettere sulle origini e sugli esiti del Sessantotto. Lo spunto viene dall’allestimento di questo medesimo progetto nel 2018, in occasione del Meeting di Rimini organizzato da Comunione e Liberazione che in questo modo aveva ricordato i cinquant’anni dalla rivoluzione giovanile e studentesca del 1968. Nucleo di fermenti, istanze, cambiamenti che a distanza di mezzo secolo si prestano ad una lettura in chiaroscuro. Oggi quella stessa mostra viene riproposta nella sede dell’Oratorio Don Bosco di San Donà di Piave dal 7 al 28 maggio, con una presentazione, il giorno dell’apertura, di Marta Busani dell’Università Cattolica di Milano, una delle curatrici dell’allestimento. E con un’appendice di Paolo Pagani dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, che in chiusura della mostra parlerà del Sessantotto chiedendosi se si è trattato di un sogno realizzato o piuttosto di una speranza tradita. I chiaroscuri di quella rivoluzione.

La mostra sul Sessantotto a San Donà: cinque sezioni per raccontare la rivoluzione giovanile in Europa

“Per noi questa mostra è un passaggio culturale – spiegano i giovani organizzatori della mostra, tutti poco più che ventenni – che aiuta a ragionare al di fuori degli slogan. Non vogliamo proporre soluzioni ma piuttosto indicare l’inizio di un percorso di pensiero. Il Sessantotto ha in sé il seme e le radici di tante questioni quanto mai attuali a cui la rivoluzione di quegli anni ha dato un’accelerazione”. La mostra, che mette in dialogo immagini e testi, è un percorso didattico in cinque sezioni. Si apre con il periodo pre-Sessantotto, gli anni del boom economico che indicano in qualche modo le coordinate storiche di quel periodo. La seconda sezione presenta le istanze più originali e importanti dell’epoca. Partendo dalle lotte studentesche negli Stati Uniti dove si evidenziava la necessità dei diritti civili, opponendosi alla guerra in Vietnam. Nelle università si comincia a parlare di politica. E le università diventano luogo di discussione. In quegli anni post concilio i giovani cattolici sentono la necessità di volere e dovere partecipare “al travaglio del mondo”.

Mostra Sessantotto Allestimento

La terza sezione della mostra è dedicata a uno degli aspetti più importanti di quel periodo, la questione della scuola. Poi, con il quarto capitolo si entra nel cuore del Sessantotto. Dedicato a quello più noto dell’Occidente con una cronistoria di date importanti in Italia e in Europa. Ma dedicato anche al Sessantotto dell’est Europa. In contesti storici differenti, i giovani avevano le stesse istanze. Nell’Europa dell’est il Sessantotto è servito a mettere le basi di quello che sarebbe accaduto vent’anni dopo. La mostra si chiude con un capitolo sugli esiti di quel periodo e di quella rivoluzione. Un capitolo ridotto, come tengono a sottolineare gli organizzatori, ma denso di significato.

Il 15 maggio, nel contesto della mostra, la presentazione del prossimo Meeting di Rimini

Nel contesto di questo progetto, il 15 maggio ci sarà la presentazione ufficiale, in videoconferenza, del prossimo Meeting di Rimini che si terrà, in presenza, dal 20 al 25 agosto. Un evento aperto a tutti, come tiene a sottolineare il rappresentante del Meeting, Luigi Trevisiol. Per Trevisiol è molto significativo che questi giovani, tutti Millennials, dopo aver visto nel 2018 la mostra al Meeting di Rimini, “abbiano sentito la necessità di riproporla. Mi ha colpito il loro desiderio, a tanti anni di distanza, di conoscere e approfondire il valore del Sessantotto”.

Mostra Sessantotto San Donà

La mostra sarà aperta con ingresso libero su prenotazione dal lunedì al venerdì dalle 16 alle 18.30. Il sabato e la domenica dalle 10.30 alle 12 e dalle 16 alle 18.30. Con possibilità di visite guidate. Informazioni e prenotazioni su http://www.inoratorio.it/vogliamo-tutto-1968-2018#btns

A San Donà una mostra sul Sessantotto, per riflettere e approfondire ultima modifica: 2021-05-04T08:30:00+02:00 da Cristina Campolonghi

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