Dici Fiorucci e dici moda, cultura, creatività. Dici anche avanguardia, avventura intellettuale, rivoluzione di costume che ha contraddistinto il gusto di almeno due generazioni di giovani. Quei maglioni colorati, lunghi e un po’ sformati, con righe e disegni geometrici che fanno tanto abbigliamento etnico. Le innumerevoli e coloratissime T-shirt, le felpe illustrate che hanno fatto vestire con l’immagine di Topolino anche gli adulti, i primi jeans stretch, i pantaloni dorati in lamé.
Tutto questo e tanto altro è “Epoca Fiorucci”, la nuova mostra ospitata fino al prossimo 6 gennaio nei grandi spazi del secondo piano di Ca’ Pesaro: dimensioni ideali per quel caleidoscopio di eclettismo che fu l’esperienza di Elio Fiorucci, il celebre creativo milanese scomparso nel 2015. Straordinaria fu la sua capacità di rivoluzionare la moda e il mercato. Antesignana, in questo ambito, la sua passione per l’arte e l’architettura contemporanea. Fu infatti il primo stilista a livello internazionale ad affidare ai più grandi architetti, grafici e designer (Sottsass, Mendini, Branzi, De Lucchi, Keith Haring, Jean-Michel Basquiat, Andy Warhol) la rappresentazione e la comunicazione dei suoi capi e accessori di abbigliamento.
Tutti i colori di Fiorucci a Cà Pesaro
Cosa vediamo a Ca’ Pesaro? Un originale, coloratissimo (poteva essere diverso?), fresco allestimento in alcuni dei saloni storici del palazzo, dove i look delle ragazze yè-yè, dei figli dei fiori e dell’epoca del rock si mescolano in un caos assolutamente non casuale, un “caos ordinato, un grande mercato delle idee e delle cose” che ripercorre la biografia di Elio Fiorucci.
Nasce nel 1935. Nel ’45 inizia a lavorare nel negozio di pantofole dei genitori. Nel ’67 va a Londra e torna portando in Italia il nuovo fermento culturale e innovativo che ha respirato in riva al Tamigi. Sempre nel ’67 apre il primo negozio a Milano in Galleria Passarella. Nel ’70 Fiorucci diventa un brand con una sua produzione. Nel ’73 inizia la collaborazione con Oliviero Toscani. Nel ’76 il primo store a New York e nel ’79 quello a Los Angeles Beverly Hills. Nel 1981 la collaborazione con Walt Disney…
Crea la tua t-shirt
Si ritroveranno in tanti gironzolando negli ariosi spazi di questo indovinato percorso, tra vestiti, scarpe, borse, magliette, oggetti vari prodotti e venduti da Fiorucci in tutto il mondo per oltre trent’anni. Una sala è dedicata a “Elio e il suo mondo”, ricca di immagini e ricordi delle persone che hanno lavorato con lui. Un’altra sala ospita gli arredi del negozio di Venezia, straordinariamente ritrovati. Un ultimo spazio è diventato un atelier autogestito e rivolto a tutti i visitatori, dove creare il modello per la propria t-shirt ideale.
In uno sguardo d’insieme, “Questo potrebbe essere il nuovo negozio Fiorucci”. Sono le parole della sorella Floria che così ha voluto interpretare l’omaggio dedicato al fratello. Omaggio fortemente voluto dalla Fondazione Musei Civici di Venezia, in continuità con la precedente, raffinata esposizione “Culture Chanel. La donna che legge”. Era il 2016, sempre a Ca’ Pesaro, Galleria Internazionale d’Arte Moderna, sede ideale per questo avvincente dialogo tra moda e cultura.