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Il Crocifisso Parlante di San Francesco della Vigna: a Pasqua sarà collocato sull’altare maggiore

Crocifisso Restaurato

E’ una storia antica e affascinante quella del Crocifisso Parlante della chiesa di San Francesco della Vigna a Venezia. Una storia sconosciuta ai più, anche a gran parte degli stessi parrocchiani di San Francesco. Fino allo scorso ottobre, quando il prezioso manufatto è stato presentato dopo un accurato restauro e collocato, provvisoriamente, nella cappella Badoer-Giustinian. Una sistemazione temporanea ma suggestiva che consentirà al Crocifisso Parlante di acclimatarsi all’interno della chiesa in vista della sua futura collocazione, probabilmente in occasione della prossima Pasqua, sull’altare maggiore. Fino a prima del restauro la scultura lignea, di questo si tratta, si trovava non in chiesa bensì nel corridoio del dormitorio del convento francescano. Lì collocata dopo una storia lunga alcuni secoli e di cui l’intervento di restauro non ha ancora svelato tutti i misteri.

Cristo Parlante Restauratrice

Anzitutto, Crocifisso Parlante, perché? In realtà si tratta di una preziosa e rara variante di quella tipologia di crocifissi dotati della lingua. Tipologia, curiosa e un po’ inquietante, di statue molto caratteristiche e diffuse nel periodo tardo gotico in tutta Europa, per lo più legate alle celebrazioni drammaturgiche del triduo pasquale. La testa di questa grande statua, alta 190 centimetri, è infatti scavata come un guscio per ospitare nell’incavo un meccanismo – di cui si è conservato solo un frammento – che consentiva di muovere una lingua posizionata all’interno della bocca. L’effetto drammatico di questo meccanismo era quello di far uscire del fumo dalla bocca grazie all’inserimento di bacchette di incenso (si pensa) da fori posti poco sopra la nuca. In questo modo si evocava l’esalazione dell’ultimo respiro di Cristo, con un impressionante effetto drammatico finalizzato allo svolgimento delle sacre rappresentazioni della Settimana Santa.

Una preziosa scultura lignea che proviene dalla chiesa antica, precedente alla ricostruzione cinquecentesca

Il prezioso crocifisso ligneo di San Francesco della Vigna proviene con tutta probabilità dalla chiesa antica, precedente alla ricostruzione cinquecentesca del Sansovino. Non si sa ancora chi ne sia l’autore e neppure la sua collocazione originaria. E’ un manufatto tardo gotico di cui è nota la presenza, nel chiostro del convento, fin dal 1583. Successivamente si decise che sarebbe stato meglio sistemare l’opera in una delle cappelle della chiesa per evitare che i devoti, in particolare le donne che avrebbero rischiato la scomunica, entrassero nel convento per offrire i propri voti. La statua aveva fama infatti di essere un crocifisso miracoloso. Ci fu un nuovo spostamento alla fine Seicento. Si sa che nel 1866 dall’ingresso della sacrestia venne infine spostato nel corridoio del dormitorio. Dove è rimasto fino a prima del restauro.

Il restauro promosso e sostenuto da Save Venice

Cristo Parlante San Francesco Della Vigna

Un intervento complesso e molto delicato che ha consentito, fra l’altro, di mettere in luce e restituire la raffinata ricchezza di colori originale, nascosta da precedenti e numerosi strati di ridipinture. Le analisi hanno “spiegato” che la scultura è stata intagliata in un ampio tronco di acero svuotato. Scelta originale e poco consueta fra gli artisti della Venezia di quel periodo, probabilmente motivata – spiegano gli esperti – dalle grandi dimensioni di questo specifico tronco. Il restauro è stato promosso da Melissa Conn, direttrice dell’ufficio di Save Venice a Venezia. Con il contributo di Mary Kathryn e Alex Navab. Il lavoro è della restauratrice Milena Dean che ha operato sotto l’occhio attento della Soprintendenza. Il comitato americano ha contribuito anche alla realizzazione della complessa base che oggi regge il Crocifisso.

Il Crocifisso Parlante di San Francesco della Vigna: a Pasqua sarà collocato sull’altare maggiore ultima modifica: 2021-01-12T09:44:10+01:00 da Cristina Campolonghi

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