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LO SAPEVI CHE

Al timone una donna, e i vaporetti hanno una marcia in più

Vaporetto Donna Canal Grande

“Un tocco di femminilità nella conduzione del mezzo rende la navigazione più attenta e precisa”. Al netto di qualsiasi discriminazione di genere, il tocco di femminilità a cui si riferisce il nostro interlocutore riguarda le figure femminili che ormai da anni sono parte integrante del personale addetto alla navigazione dei mezzi dell’Actv, l’azienda di trasporto pubblico veneziano. Questo settore, che per moltissimi anni è stato esclusivamente maschile, ha cominciato a fare i conti con la “rivoluzione rosa” all’inizio degli anni Ottanta del Novecento. La prima donna entrata in servizio con la qualifica di comandante ha preso posto il 4 febbraio del 1980. La prima donna preposta al comando è arrivata il primo dicembre 1996. Attualmente, su un totale di 941 elementi che costituiscono la somma del personale in linea nei mezzi di navigazione, le donne sono 125. Il 13, 3 per cento rispetto ai colleghi uomini che sono l’86, 7 per cento.

Le donne rappresentano il 13,3 per cento del personale addetto alla navigazione dell’Actv

I numeri sono ancora fortemente maschili, eppure le donne che conducono i vaporetti a volte fanno la differenza. E i primi ad accorgersene, guardo caso, sono proprio gli uomini. Come è successo qualche giorno fa a bordo di un vaporetto della linea 1. Bacino San Marco, tragitto da San Zaccaria a San Marco. Il vaporetto si stacca dal pontile, “scivola” su quel tratto di laguna aperto e spesso trafficato senza quasi spostare acqua, si avvicina all’approdo successivo, accosta, si ferma sfiorando il pontile senza alcun urto. La manovra è perfetta. Se ne accorgono, compiaciuti, alcuni passeggeri uomini. Si avvicinano alla cabina di comando e, al di là del vetro, scoprono che alla conduzione del mezzo c’è una giovane signora. “Davvero brava”, commentano. Non è una novità. “E’ capitato in più occasioni – spiega Gianluca Cuzzolin, direttore della mobilità lagunare dell’Actv – che ci venga segnalato da parte degli utenti, ma anche degli stessi colleghi, la particolare sensibilità di manovra del nostro personale femminile che si trova alla conduzione dei mezzi acquei”.

Donna Marinaio Actv

E’ probabilmente quel “tocco di femminilità”, di cui ci parlava all’inizio proprio il direttore Cuzzolin, a fare la differenza. Non solo quello. “Sul fronte femminile – aggiunge – il livello medio di competenza e professionalità è molto elevato. A questo si aggiunge una forte determinazione. Gran parte delle donne attualmente in servizio nei nostri mezzi di navigazione sono entrate in azienda con l’idea di raggiungere un certo ruolo, quindi sono molto motivate. Per esempio, proprio in questi mesi una nostra addetta si trova in Norvegia per maturare la necessaria esperienza di navigazione in acque marine. Altre due stanno frequentando uno specifico corso di addestramento per comandanti”.

Competenza, professionalità e soprattutto motivazione: il valore aggiunto di una donna al timone

Tornando ai numeri, delle 125 donne attualmente in servizio sui mezzi di navigazione, 21 (6,5 per cento) sono preposte alle unità marittime, 91 (23 per cento) svolgono il ruolo di marinai, 8 (50 per cento) sono addette ai pontoni. Ci spiega il direttore che la maggior parte delle donne entra in azienda come marinaio. Dopo 18 mesi devono superare un esame per acquisire la patente, prima di capobarca poi di conduzione, successivamente devono anche ottenere un certificato di idoneità interna per la sicurezza nella conduzione del mezzo. Di fondamentale importanza i test tecnico-attitudinali. Essere al comando di un vaporetto comporta infatti una certa responsabilità. Si portano a bordo dalle 160 alle 200 persone e si naviga spesso in acque impegnative, con tanto traffico e canali non sempre agevoli da percorrere”.

Un’azienda nata maschile e che ha imparato a fare i conti (e a convivere) col mondo femminile

Complessivamente pare che tutto questo alle donne riesca piuttosto bene. “Quella che era un’azienda un po’ maschilista – commenta Cuzzolin – nel tempo è cambiata, fra donne e uomini è nato un rapporto di ottima convivenza e di rispetto reciproco. Le donne non appartengono più a una piccola nicchia e si sono perfettamente integrate anche nei ruoli di comando”. Quindi brave, bravissime, con un’unica piccola deroga rispetto ai loro colleghi uomini. L’esclusione dai turni di lavoro notturni (dalle 22 alle 6 del mattino) per questioni di sicurezza.

Al timone una donna, e i vaporetti hanno una marcia in più ultima modifica: 2021-04-06T09:26:49+02:00 da Cristina Campolonghi

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