Dalla collaborazione tra la Città di Venezia, la Fondazione Musei Civici e il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, nasce FutuRuins, progetto espositivo di Dimitri Ozerkov e Daniela Ferretti, che, fino al 24 marzo, sarà allestito a Palazzo Fortuny. Che cos’è la rovina? Cosa ci comunicano i resti di un passato lontano? Quale suggestioni accompagnano l’uomo nella sua ricer a archelogica? Queste sono alcune delle domande a cui FutuRuins cerca di rispondere.
FutuRuins, tra decadenza e rinascita
Oltre 250 opere di cui 80 dal Museo Statale Ermitage, dall’antichità all’arte contemporanea, per riflettere sul senso e sui significati delle rovine; sulla costruzione del futuro, attraverso la consapevolezza dell’imprescindibile legame con il passato. Ha senso parlare di estetica delle rovine oggi, ad inizio del 2019? La risposta è sì. La rovina è il punto di passaggio tra passato e futuro, tra memoria e presente, tra civiltà e natura. Racconta la nostra storia e ci spinge ad esplorare più consapevoli il mondo di oggi e il futuro. La rovina non è solo caducità dell’esperienza umana, ma soprattutto testimonianza di un alternarsi di fasi di decadenza e di rinascita.
Le rovine attraverso i secoli
Siamo nel Settecento. Proprio in questo periodo nasce il fascino delle rovine. Un’attrazione alimentata da viaggi, dalle scoperte archeologiche, dai Grand Tour. Sono molte le opere di pittori e incisori che divulgano in Europa la conoscenza dei monumenti antichi. Non solo il valore topografico, ma anche la poesia silenziosa e malinconica che emanano. FutuRuins parte da questa fascinazione per arrivare ai giorni nostri. In mostra ci sono ad esempio quelle rovine che sono segno dell’ira divina (come la Torre di Babele). O quelle del decadimento degli imperi (con riferimento in particolare all’impero romano). Ma ci sono anche riferimenti iconografici a rovine più recenti, come quelle causate dalle guerre mondiali e dagli attacchi terroristici alle Torri Gemelle nel 2001.
Due consigli da non perdere
Tra le opere in mostra vi consiglio di soffermarvi davanti agli scatti fotografici di Hiroyuki Masuyama, che rappresentano i paesaggi romani dipinti ed incisi un tempo da Giambattista Piranesi. Ma soprattutto fatevi incantare dalla straordinaria installazione ambientale di Anne et Patrick Poirier. Tra gli altri in mostra opere di Alberto Burri, Sara Campesan, Ludovica Carbotta (per citarne alcuni!). E coem da tradizione delle mostre temporanee di Palazzo Fortuny alcune opere sono state commissionate ad hoc per l’occasione.
Informazioni
FutuRuins è esposta a Palazzo Fortuny. La mostra è visitabile fino al 24 marzo 2019. Il biglietto intero costa 10 euro, il ridotto 8 euro.
Orario delle visite: 10 – 18
Biglietteria: 10 – 17 — Chiuso martedì