La leggenda della gondola in una poesia romantica

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La leggenda della gondola in una poesia romantica

leggenda Gondola

La storia della gondola si perde nella notte dei tempi e si intreccia con le fantastiche storie di Venezia, dove anche i corpi celesti sono i protagonisti. Una poesia del poeta dialettale Antoni Negri, racconta una immaginaria storia del nostro pianeta, che per per aiutare due innamorati si trasforma nella tipica imbarcazione veneziana.

Tornando alla realtà, il primo documento che cita la tipica imbarcazione veneziana è del 1094, ai tempi del doge Vitale Falier. La gondola mutò poi nei secoli, fino ad assumere la forma ed il colore attuali.

La leggenda della gondola e della luna

La luna tonda-tonda stava ammirando la sua immagine sulla laguna, quando udì due fidanzatini:

“Se potessimo trovare un posticino più appartato, lontano dagli occhi indiscreti …”

Così si fece molto sottile e scese fino a lambire l’acqua.

Disse ai due innamorati:

“Dai, salite, che vi porto lontano dagli occhi indiscreti”

Quando la luna toccò l’acqua si raffreddò divenendo nera come il carbone, mentre le due estremità rimasero del colore dell’argento.

Così nacque la gondola, tutta nera e con le estremità luccicanti.

(libero adattamento della poesia “ ‘Na note, a un’ongia a un spigolo” di Antonio Negri, poeta dialettale dell’800).

leggenda Gondola

Un gondoliere

’Na note, a un’ongia a un spigolo

‘Na note, a un’ongia a un spigolo

bianco, lustro de luna,

do moroseti timidi

vardava la laguna,

e i diseva: “Podessimo

lontani scampar via,

basarse, darse l’anema,

lontani d’ogni spia”.

La luna, là su in cielo,

ste parolete sente

la se slonga bel belo

la riva a tocar l’aqua,

le ondete un fià la frua,

co l’aqua la se inturbia,

co l’aqua la se stua:

tuto quel bianco spigolo

xe fato carbon nero;

resta do ponte luçide

come l’arzento e ‘l fero.

Dixe la luna ai timidi

tosi: “Montè, no scoto!

Galegio sora l’aqua,

co un remo déme el moto.

E andè lontan da ciacole,

çerchè la vostra pase,

basève franchi e libari,

fé quelo che ve piase!

Stanote dago incarico

a le stele più bele

de far ciaro: le nuvole

no scondarà le stele!”.

I moroseti timidi

l’oferta ga açetà:

co’ un remo sora l’aqua

la luna à navegà:

fora del mondo i tenari

basi gera permessi,

gnanca le stele limpide

fava petegolessi!…

leggenda Gondola

Gondole davanti alla Salute

 

Cussì nasse la gondola,

galanteria dell’aqua

fata per sta laguna:

rica barcheta nera

longa fina liziera,

co do ponte de fero

co do ponte de arzento

se la deve al talento

de un’ongieta de luna

che, co tanto bon cuor,

ga proteto una sera

el picolo mistero

de do tosi in amor.

La leggenda della gondola in una poesia romantica ultima modifica: 2018-06-20T15:23:15+02:00 da Franco Corè
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La storia della gondola
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La storia della gondola
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La storia della gondola si perde nella notte dei tempi e si intreccia con le fantastiche storie di Venezia, dove anche i corpi celesti sono i protagonisti. Una poesia del poeta dialettale Antoni Negri, racconta una immaginaria storia del nostro pianeta, che per per aiutare due innamorati si trasforma nella tipica imbarcazione veneziana. Tornando alla realtà, il primo documento che cita la tipica imbarcazione veneziana è del 1094, ai tempi del doge Vitale Falier. La gondola mutò poi nei secoli, fino ad assumere la forma ed il colore attuali.

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