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A Palazzo Grassi la prima grande personale italiana di Marlene Dumas

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Marlene Dumas open-end. Il titolo della mostra lo ha scelto l’artista, Marlene Dumas. Perché con la parola “open” vuole aprire i sui dipinti a diverse interpretazioni. E siccome “Nelle mie opere lo spettatore vede immediatamente ciò che ho dipinto, ma non ne conosce ancora il significato … la parola ’end’ , fine, che nel contesto della pandemia ha le proprie implicazioni, è al contempo fluida e melanconica”. In questi circuiti mentali di apertura e chiusura, quel trattino che lega le due parole, open e end, rappresenta quasi un legame fra le sue opere artistiche e il mondo che le circonda. Ma anche, spiega la curatrice Caroline Bourgeois “In queste due parole che si leggono come fosse una si trovano tutte le tensioni, le irresolutezze, il potenziale di linguaggio che Marlene Dumas evoca in modo poetico”. Con un certo gusto del paradosso.

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Un progetto ambizioso quello della nuova mostra aperta a Palazzo Grassi a Venezia fino all’8 gennaio 2023. La prima grande personale dell’artista sudafricana Marlene Dumas in Italia, nell’ambito del programma di esposizioni monografiche di artisti contemporanei organizzate dalla Pinault Collection.

Tra disegni e pittura, oltre cento opere raccontano l’arte e la vita della Dumas

L’amore, la morte, il sesso, le questioni di genere e razziali, la violenza e la tenerezza, l’innocenza e la colpa sono i temi principali di questo allestimento che si articola sui due piani espositivi di Palazzo Grassi. Una mostra, oltre cento opere di cui alcune realizzate proprio per questa esposizione, dove il “corpo” è molto presente: bianco e nero, uomo e donna, ma anche l’erotismo, la morte, il dolore, il tempo. In questo percorso emergono le esperienze di vita della Dumas. Prima in Sud Africa dove è nata nel 1953 e da dove è “scappata”, nel 1976, quando non era ancora finito l’apartheid. Poi in Olanda dove tocca con mano che esiste anche un mondo senza censura, e dove comincia ad esprimersi artisticamente senza costrizioni.

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Alternando i disegni alla pittura. Utilizzando e rielaborando immagini di giornali, riviste, film che sono per lei motivo di ispirazione. Un archivio di immagini con tanti riferimenti letterari che vede importanti compagni di viaggio come Charles Baudelaire, Pier Paolo Pasolini, Oscar Wilde, ma anche anonime ragazze di strada. E grandi star del cinema come l’immagine di Marilyn Monroe basata su una foto dell’autopsia pubblicata nel 1985 su un giornale olandese.

La pittura liquida di Marlene Dumas e il rapporto tra pittura e poesia

Le opere di Marlene Dumas, che dipinge prevalentemente di notte, nascono in uno studio dove è presente solo il quadro a cui l’artista sta lavorando, spiega la curatrice della mostra. Con le tele appoggiate spesso sul pavimento. La sua è una pittura liquida, aggiunge, che non prevede disegni preparatori e in cui è la materia stessa che determina l’immagine. La materia reagisce senza che sia l’artista a controllarla. Una “pittura poetica”. E’ la stessa Dumas a paragonare la propria pittura alla poesia. Ed è proprio un ritmo poetico, tra il serrato e l’arioso, quello che si è voluto dare a questa mostra, con opere di piccole dimensioni che si alternano ad altre molto grandi, avvicinandosi a quell’idea di poesia che è di Marlene Dumas. “La poesia è una scrittura che respira e fa dei balzi. Che lascia spazi aperti per consentirci di leggere tra le righe”.

In un podcast un viaggio ideale che attraversa il percorso dell’artista

In occasione della mostra, Palazzo Grassi e CHORA presentano un podcast in due episodi, in tre lingue, con la partecipazione di Marlene Dumas e tanti altri ospiti, fruibile gratuitamente sul sito www.palazzograssi.it e su tutte le principali piattaforme di podcast streaming. Non un’audioguida della mostra, ma un viaggio ideale che attraversa il percorso di Marlene Dumas. Il podcast “Una specie di tenerezza, Marlene Dumas fra parole e immagini”, scritto da Ivan Carozzi, dal 27 marzo 2022 è disponibile su tutte le app free streaming (Spotify, Apple Podcast, Spreaker, Google Podcast), su Choramedia.com e su palazzograssi.it.

(foto: Courtesy David Zwirner)

A Palazzo Grassi la prima grande personale italiana di Marlene Dumas ultima modifica: 2022-04-27T14:04:49+02:00 da Cristina Campolonghi

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