Il ferro della gondola - Com'è nato e a cosa serviva? - itVenezia

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Il ferro della gondola – Com’è nato e a cosa serviva?

ferro gondola

La Gondola e il suo ferro da prua

L’icona che più rappresenta Venezia, e che ha origini che si perdono nella notte dei tempi, viene menzionata nella città lagunare attorno all’anno 1000. L’elemento che caratterizza in modo univoco la gondola è il ferro da prua, detto anche pettine o Dolfin.

La gondola dell'ambasciatore Giovanni Battista Colloreado in arrivo a Venezia. Di Giovanni Antonio Faldoni e Luca Carlevaris. Anno 1720-30. Metropolitan Museum of Art of New York.

La gondola dell’ambasciatore Giovanni Battista Colloreado in arrivo a Venezia. Di Giovanni Antonio Faldoni e Luca Carlevaris. Anno 1720-30. Metropolitan Museum of Art of New York.

Il Pettine

In origine era in ferro, pesava dai 12 ai 22 kg e serviva per bilanciare il peso dell’imbarcazione. L’esatto peso teneva conto soprattutto delle caratteristiche del gondoliere posto sull’altro capo della “bilancia”. Non va escluso che il numero dei denti potesse variare proprio ai fini della corretta bilanciatura. Ora che la gondola è ulteriormente perfezionata ed equilibrata, si possono trovare pettini di soli 7-8 kg in acciaio inossidabile o in alluminio placcato. I vecchi pettini, esposti alla salinità della laguna si ossidavano facilmente e venivano così trattati dai lustraferi (lucidatori di metalli) che li riportavano alla brillantezza originale.

La forma del ferro della gondola

La forma dei pettini è mutata nel corso del tempo. Dapprima i ferri avevano solamente scopi funzionali e cioè quello di proteggere lo scafo dalle eventuali collisioni e quello di “tagiamare” (tagliamare). Una serie di spuntoni li facevano sembrare simili a dei pettini. Pian piano la ruota di prua e quella di poppa raggiunsero le forme attuali che si stabilizzarono attorno al 1730. Un bel campionario di raffinati ferri da parata portava raffigurati simboli e figure mitologiche.

Ferro da gondola della famiglia Dolfin, esposto al Metropolitan Museum di New York.

Ferro da gondola della famiglia Dolfin, esposto al Metropolitan Museum di New York.

La sommità del ferro attuale rappresenta il copricapo dogale e potrebbe essere frutto di una personalizzazione richiesta dalla famiglia Dolfin (Delfino). Due dei quattro denti di questo ferro erano in realtà le teste dei chiodi utilizzati per fissarlo alla chiglia ed un documento del 1485 menziona i ferri precedenti come “sine delphini”. Il termine “dolfin” è a volte interpretato come l’acquatico delfino, proprio per la sua forma curvilinea. Il ferro da “próva” (da prua) viene quindi soprannominato “Pettine” per i suoi denti e la sua sommità “Zoia” (gioiello), ovvero il Corno Ducale (il ricco copricapo del doge). Il dente singolo posteriore e quello anteriore posti sullo stesso piano, formano una specie di croce che parrebbe un retaggio dei protorni fenici, attorno ai quali veniva fissato lo “strallo” (cima) dell’albero.

Particolare di un dipinto del Marieschi.

Particolare di un dipinto del Marieschi.

I favri dei feri

I “favri” (fabbri) dei “feri” (ferri) provenivano dalle zone montane, come Zoldo (Belluno) e Premana (Lecco), località ricche di filoni metalliferi dove si lavorava il metallo perlopiù per fabbricare coltelli e ferramenta. Premana nel 1410 rientrò nel territorio della Repubblica di Venezia divenendo uno fra i maggiori fornitori di articoli in metallo. I residenti emigrarono nella città lagunare in modo massiccio dal 1500 al 1700 e nel 1676 vi fondarono la Bottega del Soccorso (un muto soccorso) per i Premanesi.

Stampa raffigurante una gondola "sine delphini"- British Museum

Stampa raffigurante una gondola “sine delphini”- British Museum

Il ferro da poppa della gondola

Se il ferro da prua può rappresentare la testa di una animale mitologico, quello da poppa chiamato “risso” (ricciolo, per la forma spesso a spirale) è l’altra estremità. Ecco che tanti Ulisse navigarono su tritoni, ippocampi, draghi e mostri marini. Gli ippocampi, simbolo di forza e potenza, erano esseri marini metà cavalli con la coda di pesce. Nella mitologia greca trainavano il carro di Poseidone per solcare i mari e per inabissarsi.

Aplustre

L’aplustre o aplustro (àphlaston) sovrastava la ruota di poppa delle antiche imbarcazioni ed era costituito da più legni ricurvi disposti a ventaglio. Su di un’asta (stylis) sventolava una striscia di panno (tenia). L’effetto era quello di far sembrare l’imbarcazione simile ad un essere la cui coda sventolava. Omero menziona nell’Iliade Ettore che si abbranca all’àphlaston di una nave nemica.

La gondola della Madonna del Carmine a Madrid

Portantina della Madonna del Carmine a Madrid

Portantina della Madonna del Carmine a Madrid

Con la prima crociata del 1156, alcuni pellegrini giunti in Terrasanta si rifugiarono nelle grotte della montagna Chàrmel ad ovest di Nazareth. Devoti alla vergine Maria assunsero il nome di Carmelitani. Con la battaglia di Lepanto del 1571, circa quattrocento navi si affrontarono in un memorabile duello dove la Lega Santa sconfisse gli ottomani. La quarta crociata fermò così l’invasione islamica in Europa. Si racconta che alle ore 12 del 7 ottobre 1571 papa San Pio V ricevette in visione mistica la notizia della vittoria dei cristiani nel lontano golfo di Patrasso. Fece quindi suonare a distesa le campane di tutte le chiese.

Il merito fu dapprima attribuito alla Madonna di Loreto e dal 1572, ogni 7 ottobre la Chiesa cattolica celebra la festa della Beata Vergine del Rosario, come devozione per l’aiuto ricevuto durante la battaglia di Lepanto. Tuttora le campane suonano ogni mezzogiorno per ricordarne la vittoria.

Il Senato della Repubblica di Venezia fece così scrivere sul quadro della battaglia di Lepanto:

“Non virtus, non arma, non duces, sed Maria Rosarii victores nos fecit”.

 “Non il valore, non le armi, non i condottieri, ma la Madonna del Rosario ci rese vincitori”.

La Madonna del Carmine viene portata in processione e la portantina è a volte a forma di barca. Quella della chiesa del Carmen di Madrid è molto simile alla gondola veneziana, dove alcune decorazioni che ricordano il pettine sono poste però a poppa.

 

Il ferro della gondola – Com’è nato e a cosa serviva? ultima modifica: 2019-06-29T09:02:53+02:00 da Franco Corè
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Il pettine della gondola
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L’icona che più rappresenta Venezia, e che ha origini che si perdono nella notte dei tempi, viene menzionata nella città lagunare attorno all’anno 1000. L’elemento che caratterizza in modo univoco la gondola è il ferro da prua, detto anche pettine o Dolfin.

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