Tra i tanti piatti della tradizione veneta, è giunto il momento di affrontare la ricetta di una pietanza degna da re: il risotto del Doge! Si dice fosse che Giacomo Casanova ne andasse pazzo e infatti scriveva: Ho molto amato anche la buona tavola e insieme tutte le cose che eccitano la curiosità. Di certo, oltre a questi gossip settecenteschi, è che si tratta di un piatto davvero buono. Non si sa molto sull’origine del nome: c’è chi dice fosse stato inventato per un Doge, e chi addirittura sostiene inventato proprio da un Doge. Di certo le ostriche trovano uno spazio particolare in questa pietanza, e si tratta di un unicum della cucina veneta. Dimostrazione anche questa di come i rapporti commerciali abbiano influenzato la nostra tavola!
Il Doge e la Dogaressa
La lista della spesa per 4 persone
300 gr. di riso Vialone nano
12 ostriche di cui 4 intere
1/2 di litro di vino bianco secco
3 litri di brodo di pesce (meglio se di Gò)
2 spicchi d’aglio
1 cipolla
olio
prezzemolo
sale e pepe
30 gr. di Parmigiano-Reggiano
50 gr. di burro
limone a rotelline per la guarnizione
Il Risotto del Doge è una ricetta non sempre presente nei ristoranti veneziani, solo alcuni infatti lo preparano e lo accompagnano al piatto del buon ricordo!
1 – 2 -3 via alla preparazione
La preparazione del Risotto del Doge
Si inizia preparando un leggero soffritto con aglio, olio, prezzemolo, sale e pepe quanto basta. A questo aggiungiamo le ostriche già in precedenza sgusciate (ricordate di salvarne 4). Cuciniamo le ostriche a fuoco basso. In una casseruola, facciamo soffriggere la cipolla. Una volta imbiondita, aggiungiamo il riso. Tostiamolo a fuoco basso per un paio di minuti. Aggiungiamo al riso il vino bianco e aspettiamo che evapori. Quindi continuare la cottura aggiungendo il brodo di Gò a mestoli. Che cos’è il brodo di Gò? Ovviamente un brodo di pesce ricavato dai ghiozzi: i tipici pesci lagunari.
A fine cottura aggiungere le nostre ostriche al riso. Il tutto sempre mescolando. La tradizione consiglia di mantecare a questo punto con il Parmigiano Reggiano e il burro. Durante la preparazione del riso, è possibile cuocere sulla piastra le rimanenti ostriche, aperte ma intere, condite con poco pepe e un po’ di vino bianco secco. Servire in un piatto fondo, sopra al riso adagiare le ostriche cotte alla piastra e le rotelline di limone come guarnizione.
Si consiglia vino Pinot Bianco o Sauvignon