Giovanni Bellini
Giovanni Bellini (1430 – 29 novembre 1516), noto anche come Giambellino o Zuane Belin, era il figlio di Jacopo, fratello di Gentile e cognato di Andrea Mantegna che sposò la sorella Nicolosia. Giovanni è della famiglia quello più importante dal punto di vista artistico. In circa sessant’anni di carriera diede una svolta alla pittura del quattrocento. Sviluppò la tecnica della prospettiva cromatica che dà l’illusione della profondità. I colori più caldi corrispondono agli elementi più vicini e quelli più freddi a quelli più lontani. Per i piani intermedi, i colori dal verde al rossiccio costituiscono il graduale passaggio dagli uni agli altri.
Il Battesimo di Cristo a Vicenza
Questo Battesimo di Cristo venne dipinto da Giovanni Bellini nel 1502. L’opera fu commissionata da Giovan Battista Garzadori, importante membro di una famiglia aristocratica vicentina, come voto per il suo ritorno dalla Terra Santa. Bellini si rifà probabilmente ad un’opera del suo allievo Cima da Conegliano, eseguita per l’altare maggiore di San Giovanni in Bragora a Venezia. L’opera si trova nella chiesa di Santa Corona a Vicenza, nell’altare Garzadori.
Il Battesimo di Cristo a Venezia
Tre anni più tardi, Giovanni Bellini dipingerà un secondo Battesimo di Cristo che verrà esposto nella chiesa veneziana dei Cavalieri dell’Ordine di Malta. Il committente è il Gran Priore Sebastiano Michiel, che appare nel dipinto avvolto dal suo mantello crociato. L’opera, su tavola di legno di circa 2 metri, venne più volte spostata. Dapprima per mano di Napoleone, per essere dimenticata nelle Scuderie del Quirinale.
Il prezioso dipinto è tornato nella sua prima chiesa a Venezia, ma non in primo piano sull’altare maggiore. L’altare maggiore originale venne saccheggiato e distrutto dall’esercito napoleonico. Più tardi troverà qui nuova luce l’ex altare della chiesa di San Geminiano. Dopo l’ultimo restauro si decise di posizionare il “Battesimo di Cristo” fuori dall’altare, in luogo protetto dai raggi solari e in condizioni ambientali più consoni per la conservazione di questa opera.
Chiesa di San Geminiano a Venezia
La chiesa fu demolita nel 1807 da Napoleone affinché si potesse edificare la propria sala da ballo, in quella che è ora l’Ala Napoleonica in Piazza San Marco. L’ultima versione di questa chiesa è quella del Sansovino che qui era sepolto con i figli. Le sue ceneri vennero più volte spostate fino all’attuale dimora nel Battistero della Basilica di San Marco. Napoleone, l’ultimo giorno della sua vita, volle morire in seno della religione cattolica apostolica romana, con tutti i sacramenti. Ma la sua fu vera gloria? Ai posteri l’ardua sentenza.